Rifiuti e riciclo

A Pontassieve la raccolta degli oli alimentari esausti la fanno i bambini a scuola

Pontassieve_Olio d-oro

Al via il progetto “Olio d’Oro”: bidoncini nelle scuole del Comune, un video con Alessandro Benvenuti e un premio per la scuola più virtuosa.

 

Redazione

PONTASSIEVE (Fi) – Una raccolta speciale nelle scuole, un video con Alessandro Benvenuti e un premio per la scuola più virtuosa. È iniziata venerdì 12 marzo e continuerà per tutta la prossima settimana la raccolta degli oli alimentari esausti in molte scuole elementari e nella secondaria del Comune di Pontassieve. Si tratta del progetto di economia circolare “Olio d’Oro”, ideato dal Comune insieme ad Ambiente Energia Risorse, l’azienda di igiene urbana del territorio.

Ecco come funziona. Nelle scuole sono stati distribuiti i bidoncini e gli imbuti con cui i bambini all’ingresso, nei giorni stabiliti, conferiscono gli oli. La raccolta avviene infatti secondo un calendario ben preciso: una scuola al giorno a partire dalla Galileo Galilei della frazione di Sieci, che conta 190 alunni, dove venerdì 12 marzo gli operatori hanno raccolto ben 60 kg di oli alimentari esausti portati dai bambini. E per la scuola che raccoglie più olio alla fine ci sarà un premio messo in palio da Silo spa, l’azienda che fornisce i bidoncini.

La raccolta degli oli esausti è accompagnata da una campagna di comunicazione rivolta ai bambini e ai ragazzi che avranno il compito di spiegare ai loro genitori perché è importante e come si fa a raccogliere gli oli di scarto usati in cucina. Per fare questo l’associazione culturale Video Ergo sum ha preparato un video, con la voce narrante di Alessandro Benvenuti, che spiega l’importanza di un corretto conferimento di questi oli, necessario per poterli riutilizzare.

Troppo spesso si spreca l’olio alimentare con gravi conseguenze sull’ambiente – dice Alessandro Degl’Innocenti, presidente di Ambiente Energia Risorse -. Con quest’iniziativa vogliamo che i cittadini imparino a smaltirlo in maniera corretta così che poi sia possibile riutilizzarlo trasformandolo in biocarburanti grazie alla partecipazione del Consorzio Re-Cord, da cui è partita la proposta della sperimentazione”.
Non c’è dubbio che protagonisti importanti di un vero cambiamento saranno proprio i cittadini di domani, soprattutti se messi in grado di convincere anche i loro genitori a modificare le proprie cattive – e radicate – abitudini.

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