Rifiuti e riciclo

Abbandono selvaggio di guanti e mascherine, l’allarme di Legambiente Toscana

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Una pratica incivile che finisce con l’alimentare l’enorme problema dell’inquinamento marino. “Vanno sigillati in sacchetti dedicati e smaltiti nell’indifferenziato”.

 

di Marcello Bartoli

Una pratica non solo scorretta e incivile ma anche devastante per l’ecosistema e potenzialmente pericolosa per il prossimo. A lanciare l’allarme sull’abbandono selvaggio di guanti e mascherine questa volta è Legambiente Toscana.
Nelle nostre rare uscite è impossibile non vederli: oramai questi presidi sanitari gettati dove capita sono entrati a far parte dell’arredo urbano nel tempo del Coronavirus. Di guanti e mascherine usate sono costellati marciapiedi, giardini, scalinate e cortili. Materiali che poi, magari alla prima pioggia, attraverso il reticolo idrografico minore, finiscono con l’alimentare l’enorme problema dell’inquinamento marino.
Plasmix, lattice, poliestere, polipropilene: una caterva di materiali “sporchi” che finiranno col deturpare in modo per lo più irreversibile l’ecosistema.

“Siamo sorpresi e amareggiati dal constatare che, mentre tutti stiamo cercando di fronteggiare con serietà la più grave crisi sanitaria della nostra storia rispettando rigidamente le regole di distanziamento sociale, sullo smaltimento di guanti e mascherine molti cittadini si stanno lasciando andare ancora a comportamenti assolutamente incivili e inaccettabili; – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – non solo gettare per terra questi presidi sanitari è infatti scorretto e indecente ma, in caso di contaminazione indiretta, persino pericoloso per il prossimo”.

Anche l’associazione Plastic Free alcuni giorni fa aveva messo in guardia sulla possibilità di contaminazione indiretta. “Secondo alcuni ricercatori statunitensi – era stato il monito del presidente Luca De Gaetano – il virus può sopravvivere sulla plastica fino a tre giorni. Una tesi confermata da alcuni virologi che hanno specificato che per un completo azzeramento dell’infettività sulla plastica ci vogliono fino a 72 ore”.

In fondo basterebbe un po’ d’attenzione ai nostri comportamenti di tutti i giorni perché una cosa è certa: i danni che provochiamo oggi ce li ritroveremo domani.
“A fine uso – conclude Fausto Ferruzza – raccomandiamo pertanto di sigillare accuratamente in sacchetti dedicati questi accessori che ci stanno diventando così familiari, per poi smaltirli correttamente nell’indifferenziato” .

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