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Acqua, un fondo da 200 milioni contro la siccità

Ombrone pistoiese (foto Regione Toscana)
Ombrone pistoiese (foto Regione Toscana)

Sarà alimentato con i proventi della tariffa per il servizio idrico ma non sono previsti aumenti. Diffida a tre consorzi di bonifica per ritardi sul Piano dei lavori 2017.

Novità sul fronte ambientale sono emerse ieri, 9 novembre, dalla riunione della giunta regionale.
La prima riguarda un fondo da 200 milioni per finanziare opere contro la siccità. Sarà costituito presso l’Autorità Idrica Toscana e verrà alimentato principalmente con i proventi della tariffa per il servizio idrico. È quanto prevede la proposta di legge approvata ieri dalla giunta regionale che affronta il tema degli interventi indispensabili per l’approvvigionamento di acqua potabile nelle zone dove le risorse sono più scarse e in quelle maggiormente colpite dalla siccità.

Il fondo finanzierà il completamento del primo dissalatore dell’Isola d’Elba, l’Autostrada dell’Acqua apuo-versiliese, l’invaso di Pian di Goro, il completamento dei collegamenti dall’invaso di Montedoglio alla Val di Chiana senese ed aretina e un intervento in Maremma – in particolare nella zona di Follonica – per incrementare la fornitura idrica nelle zone dell’alta Maremma.

“L’intento è di alimentare il fondo ogni anno per 20 anni con 10 milioni – spiega il presidente Enrico Rossi – Lo faremo tramite una componente tariffaria che rappresenterà una quota di tutte le tariffe praticate in Toscana, senza aumentarle. La pagheranno tutti i cittadini toscani proprio perché servirà a finanziare opere che hanno valenza regionale“.
“Lavoreremo sulla tariffa – prosegue l’assessore Fratoni – razionalizzando e rimodulando le sue componenti in maniera tale da non creare aumenti. Il fondo, inoltre, potrà essere alimentato anche da altri finanziamenti pubblici”.

Sempre in tema di ambiente, la Regione sta per inviare una diffida a tre Consorzi di bonifica, quello del Basso Valdarno, dell’Alto Valdarno e Toscana Nord, un atto che equivale all’avvio dell’iter di commissariamento.
La Regione contesta ai tre consorzi ritardi non motivati nell’esecuzione degli interventi di manutenzione inseriti nel Piano 2017.
In particolare, per il Consorzio 4 Basso Valdarno ci sono altre due questioni sulle quali si chiedono chiarimenti: il piano di organizzazione del personale interno, con il quale si stabiliscono assunzioni, ruoli e competenze, e il compenso del direttore. Le risposte date finora non sono state ritenute soddisfacenti.
I tre Consorzi hanno 30 giorni di tempo per rispondere in maniera esaustiva. Se non lo faranno rischiano di essere sciolti e commissariati.

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