Attualità

Ad Ambra Agripunk rischia la chiusura, gli animali chiedono aiuto

Agripunk rischia la chiusura in Valdambra, gli animali chiedono aiuto
Foto da pagina facebook Agripunk Onlus.

Il contratto d’affitto è in scadenza: rischia di chiudere il rifugio in Valdambra che salva animali dagli orrori dagli allevamenti intensivi.

 

Redazione

AMBRA (Ar) – Agripunk è un rifugio e un’associazione animalista e antispecista che nel 2015 è stata protagonista di una battaglia contro un allevamento intensivo di tacchini, frutto di un contratto in sòccida tra Amadori e un imprenditore locale, fino a riuscire ottenere una revoca dello stesso.
Secondo l’associazione “le finestre dell’allevamento erano perennemente sbarrate e le luci sempre accese, anche di notte. Un luogo privo di igiene dove gli animali erano costretti a mangiare, dormire e defecare nello stesso posto. Gli venivano tagliati i becchi, venivano nutriti con cibo Ogm per farli crescere in fretta e abbeverati con acqua addizionata di integratori e antibiotici per farli sopravvivere sino al macello”.

Il podere, adesso, è in mano agli attivisti grazie a un contratto di affitto con riscatto. E’ composto da tre appartamenti, due case, vari fondi, sette capannoni dell’ex allevamento, cinque ettari coltivabili, inclusi i vigneti per fare il vino e ulivi per fare l’olio, oltre a 20 ettari di campi, sorgenti, torrenti e un lago dove gli animali possono abbeverarsi e refrigerarsi. E questo li riempie di orgoglio: “Abbiamo trasformato l’allevamento intensivo in un luogo dove gli uomini non vivono con gli animali solo per trarne profitto – spiegano – ma convivono con loro in armonia, libertà e senza nessun tipo di sfruttamento o secondi fini”.

Il loro è un rifugio per animali salvati dalla morte, dalla prigionia o dai maltrattamenti, per lo più provenienti da allevamenti (capre, pecore, mucche, una bufala, asini, maiali, polli, galline, asini e conigli) ma anche un luogo per le persone che vogliono fuggire dalle città. Con il loro progetto, spiegano, hanno impedito che 26 ettari di bosco fossero lasciati in mano ai cacciatori o diventassero terreno da disboscare per l’edificazione di nuovi centri commerciali. Agripunk è anche un’azienda agricola che coltiva senza pesticidi o fertilizzanti e una fattoria vegana creata da vegani che cura anche attività di artigianato, sociali, culturali e divulgative.

La comunità ospita centinaia di animali e ha l’obiettivo di realizzare una comune agricola: “Cerchiamo sponsor, gruppi o persone che vogliano contribuire economicamente al progetto. Cerchiamo anche persone che vogliano venire a vivere qui sostenendosi con l’autoproduzione”.

Ormai però i primi 6 anni di affitto stanno per scadere e Agripunk dovrà presentare necessariamente una proposta di acquisto, senza la quale la proprietà potrà sfrattare uomini e animali. “In Valdambra ci stiamo mobilitando per la sopravvivenza della nostra realtà e per far sì che sia conosciuta in tutti quei territori dove sorgono altre produzioni intensive, ecco perché lanciamo la campagna #agripunkbenecomune. Chi vuole contribuire alla causa può contattarci a: agripunkbenecomune@riseup.net.  Per le attività di volontariato, prenotare gli eventi di autofinanziamento e le donazioni è possibile rivolgersi a: agripunkonlus@gmail.com – 335 530.9606 – www.agripunk.com“.

L’associazione invita anche singoli e associazioni ad aderire a due mail bombing, il 17 settembre e il 17 ottobre, per sensibilizzare le istituzioni sul problema degli allevamenti intensivi: “Ormai sappiamo che gli allevamenti intensivi contribuiscono al rilascio in atmosfera di gas climalteranti, avvelenano gli ecosistemi attraverso gli scarichi dei liquami, deturpano l’ambiente e il paesaggio con il traffico di mezzi pesanti e la produzione di rifiuti, agevolano la diffusione di zoonosi e promuovono la discriminazione e il dominio verso le altre specie. E’ impossibile e malsano vivere nelle vicinanze di questi insediamenti che producono alimenti nocivi facendo uso intenso di farmaci, antibiotici, antiparassitari e mangimi medicati o modificati geneticamente”.

Tags