Rifiuti e riciclo

Arredi scolastici di plastica riciclata, a Grosseto prima sperimentazione in Italia

L'assessore Simona Petrucci e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna
L'assessore Simona Petrucci e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna
Al rientro dalle vacanze di Natale sette classi delle scuole medie della città troveranno in aula banchi, sedie e scaffali completamente nuovi ma fatti con materie rigenerate.

 

GROSSETO – La prima classe ecocompatibile d’Italia è a Grosseto. L’ufficio Ambiente del Comune ha ideato e avviato la sperimentazione per la sostituzione dell’arredamento scolastico con elementi in materie riciclate.
Al rientro dalle vacanze di Natale sette classi delle scuole medie della città troveranno in aula banchi, sedie e scaffali completamente nuovi ma fatti con materie rigenerate. Per ognuno degli istituti comprensivi infatti sono state estratte a sorte altrettante classi che saranno interessate dalla sperimentazione.

“Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a poter vantare quest’idea – commenta Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto -: è il prosieguo naturale di quella che abbiamo con fierezza chiamato la rivoluzione dei rifiuti che, oggi, fa un ulteriore salto di qualità. I nostri ragazzi capiranno che la plastica può tornare ad avere una nuova vita”.
Gli arredi scolastici sono assemblati con materiale – proveniente dalla trasformazione dei rifiuti differenziati – fornito da Revet, l’azienda di Pontedera che raccoglie, seleziona e avvia a riciclo plastiche, alluminio, acciaio, vetro e poliaccoppiati. In questo caso le plastiche miste con cui sono stati realizzati i nuovi arredi scolastici derivano per lo più dagli imballaggi dei generi alimentari.

“Una corretta raccolta differenziata permette di reimpiegare prodotti che altrimenti andrebbero a incrementare la grande mole dei rifiuti – spiega Simona Petrucci, assessore all’Ambiente del Comune di Grosseto -: così facendo si rende concreto il concetto di seconda vita e di rigenerazione. Possiamo quindi parlare di reale attuazione di quella che viene chiamata economia circolare: il nuovo oggetto è composto, infatti, da materia trasformata e immessa nel mercato con una nuova e diversa vita”.

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