Ecosistema

Castiglion Fiorentino, le vasche dell’ex zuccherificio diventano un’area umida protetta

Ex zuccherificio Eridania Toscana-ambiente
La Regione Toscana le ha dichiarate Zona di Protezione Speciale. Battaglia vinta per Wwf Arezzo e Lipu: “Un risultato importantissimo per la tutela della biodiversità”.

 

Redazione

CASTIGLION FIORENTINO (Ar) – In uno stabilimento dismesso da anni è nato un nuovo ecosistema, che ora la Regione Toscana ha riconosciuto ufficialmente come Zona di Protezione Speciale (ZPS).
Si tratta delle vasche di decantazione dell’ex zuccherificio Eridania di Castiglion Fiorentino, che con il tempo sono diventate una delle aree umide più importanti della Provincia di Arezzorifugio durante la migrazione di specie particolarmente protette come la Moretta Tabaccata, il Cavaliere d’Italia, la Cicogna Nera, il Biancone.

L’area in questione, come spiega il WWF Arezzo che insieme a LIPU si è battuto per la difesa di questi ambienti, era già da anni una zona di protezione ai sensi della Legge Regionale sulla caccia. Si trattava però di un vincolo debole che in teoria poteva essere rimosso ad ogni nuovo piano faunistico. Da qui la necessità di mettere un vincolo più importante.

Lo stabilimento del gruppo Eridania (ora Maccaferri) ha chiuso la produzione nel 2006. Dopo la dismissione degli impianti si sono accavallate varie ipotesi sul riutilizzo di quest’area: dall’idea costruirci delle villette alla creazione di un campo da golf. Poi è arrivata la crisi dell’edilizia e non se ne è fatto nulla.

Quando poi hanno iniziato a circolare voci sulla possibile vendita dei terreni da parte del gruppo Maccaferri, che ha sede a Bologna, Wwf Arezzo e LIPU hanno inoltrato ripetute richieste alla Regione Toscana arrivando così alla designazione della ZPS. Con la delibera del 26 maggio scorso il Consiglio Regionale ha istituito ufficialmente la Zona di Protezione Speciale “Vasche dell’ex-Zuccherificio di Castiglion Fiorentino e Colmata di Brolio”.

Le ZPS sono aree protette poste lungo le rotte degli uccelli selvatici migratori con lo scopo di conservare gli habitat.
“Un risultato importantissimo – dichiara il Wwf Arezzo – che arriva alla conclusione di un percorso durato anni e che pone sotto tutela due zone umide di eccezionale valore naturalistico”.
Adesso queste due zone umide fanno parte della Rete Natura 2000, un network di aree protette istituite dall’Unione Europea per la tutela della biodiversità.

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