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Cavità carsiche contaminate, il Parco delle Apuane sospende i lavori di un’altra cava

Cava Parco Apuane
Foto da Apuane Libere

È cava Piastraio nel Comune di Stazzema. Il sopralluogo dopo una nuova segnalazione dell’associazione ambientalista Apuane Libere.

 

di Gabriella Congedo

STAZZEMA (Lu) – Cavità carsiche contaminate, lavori in difformità, cattiva gestione delle acque e dei detriti. Con un’ordinanza emessa il 7 giugno il Parco delle Alpi Apuane ha disposto la sospensione immediata di ogni attività nella cava Piastraio (Stazzema) gestita dalla Cooperativa Condomini Lavoratori Beni Sociali di Levigliani.
Sono passati pochi giorni da un analogo stop intimato dal Parco all’attività di cava Buca nel Comune di Seravezza (Leggi qui l’articolo) e adesso un’altra segnalazione dell’associazione ambientalista Apuane Libere è andata a segno.

Dal sopralluogo eseguito nei giorni scorsi nel sito estrattivo da Carabinieri Forestali, Comando Guardiaparco, Regione Toscana e Federazione Speleologica Toscana sono emerse pesanti irregolarità.

  • Non è stata rispetta la corretta gestione delle acque sui piazzali di cava. I Carabinieri Forestali hanno constatato anche una massiccia presenza di marmettola (la fanghiglia derivante da scarti di lavorazione del marmo e acqua, che è un rifiuto speciale) e la mancanza di un idoneo sistema di raccolta e convogliamento delle acque.
  • gli speleologi hanno scoperto che durante le fasi di lavorazione sono state intercettate importanti cavità carsiche (ecosistemi protetti con una propria flora e fauna) senza che venissero adottate le misure necessarie alla loro salvaguardia. In questi casi infatti bisogna sospendere le lavorazioni e informare il Parco.
  • Gli speleologi hanno scoperto anche un pozzo di notevoli dimensioni con l’ingresso celato deliberatamente da grandi massi che non hanno consentito ulteriori indagini.

Nell’ordinanza dunque il Parco delle Alpi Apuane decreta “la sospensione immediata di ogni attività di lavorazione nelle aree interessate dalle cavità carsiche e la rimozione (entro 30 giorni) del materiale che è stato posto a tamponamento e occlusione delle cavità carsiche per consentirne l’ispezione speleologica”.
La Cooperativa dovrà inoltre “provvedere alla pulizia immediata dei piazzali di cava e alla rimozione della marmettola e di ogni altro materiale fine presente e alla realizzazione immediata di un idoneo sistema di raccolta e convogliamento delle acque presenti sui piazzali di cava, per evitare infiltrazioni di marmettola nelle eventuali fratture presenti”.

E con questa salgono a 3 le cave sospese dal Parco in poco più di due settimane. Le altre due sono Cava Torbaccio (ordinanza del 21 maggio) e Cava Buca (ordinanza del 31 maggio).

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