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Centrali geotermiche, spunta un progetto europeo a emissioni zero

Impianto di Nesjavellir in Islanda. (Foto da it.wikipedia.org).
Impianto di Nesjavellir in Islanda. (Foto da it.wikipedia.org).
Nel team anche l’Università di Firenze. Si punta a un metodo sicuro per confinare le emissioni gassose degli impianti nel sottosuolo, già sperimentato con successo in Islanda.

 

FIRENZE – Impianti geotermici a emissioni zero: è questa la sfida e l’obiettivo di un progetto di ricerca europeo appena avviato, finanziato nell’ambito di Horizon 2020 con circa 16 milioni di euro, a cui partecipa anche l’Università di Firenze con il dipartimento di Ingegneria industriale.

Il progetto si chiama GECO, cioè “Geothermal Emission COntrol” (controllo delle emissioni della geotermia) e vuole contribuire alla produzione di energia geotermica sostenibile con tecnologie innovative. Il punto centrale è studiare e un metodo per il confinamento sicuro delle emissioni gassose degli impianti nel sottosuolo.

“La soluzione, testata con successo in un impianto pilota in Islanda – spiega Giampaolo Manfrida, coordinatore del team UniFi insieme a Daniele Fiaschi – prevede che i gas siano catturati e dissolti in una corrente di acqua, che viene reiniettata nel serbatoio. I gas acidi disciolti aiutano a migliorare la permeabilità delle rocce e promuovono la fissazione definitiva del carbonio sotto forma di minerali. Questo garantisce il sequestro integrato dell’anidride carbonica e delle emissioni inquinanti, con notevoli benefici per l’ambiente rispetto alle soluzioni adottate oggi”.

Fonte: Università di Firenze

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