Ecosistema

Con la stagione della caccia in Toscana è ripartito il bracconaggio

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Da sinistra: Falco pellegrino e Falco di palude

La denuncia del WWF: un giovane falco di palude e un raro falco pellegrino colpiti da arma da fuoco in provincia di Firenze.

 

Redazione
9 ottobre 2025

La stagione venatoria in Toscana è ripartita domenica 21 settembre e durerà fino al 31 gennaio 2026 coinvolgendo circa 60.000 cacciatori. Come ogni anno non sono mancate le proteste degli animalisti sulla lunghezza del calendario e la scarsa tutela di alcune specie a rischio.

A questo proposito il Wwf fa sapere che si sono già verificati due gravissimi atti di bracconaggio su specie protette in provincia di Firenze. Un giovane falco di palude (Circus aeruginosus), colpito da 18 pallini da caccia, è stato raccolto nella Piana fiorentina e un raro falco pellegrino (Falco peregrinus), anche questo colpito da arma da fuoco, è stato trovato sulle colline vicine al padule di Fucecchio.

I due uccelli feriti sono stati recuperati dai volontari del Centro Toscano Recupero Avifauna Selvatica di Empoli (CeTRAS) e sono adesso sottoposti a delicate cure nella speranza che presto possano tornare a volare liberi.

Il Wwf si dichiara indignato e si domanda quanti sono gli altri animali che non vengono raccolti e che colpiti dalle fucilate rimangono a morire nelle nostre campagne: “I casi di abbattimento illegale di cui veniamo a conoscenza sono infatti in realtà solo la punta dell’iceberg di un fenomeno tuttora molto ampio e diffuso. Sembra proprio che il bracconaggio sia una piaga che non si riesce a debellare. Gli organi di controllo con organici ridotti al minimo non riescono a sorvegliare un territorio ampio come quello della Regione Toscana. Inoltre le nostre guardie giurate volontarie, impegnate nei controlli, invece che essere supportate vengono ostacolate nella loro attività volontaria persino dalla Regione con norme e regolamenti che tendono a ridurne sempre di più le possibilità operative”. 

Il Wwf  chiede alla prossima Giunta regionale di adoperarsi per aumentare l’organico delle forze istituzionali e di sostenere e promuovere l’attività del volontariato nel campo della vigilanza ambientale anti bracconaggio. Sullo sfondo a settembre sono state consegnate in Senato le 53.000 firme raccolte per la proposta di Legge di iniziativa popolare voluta da Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc Animal Protection e Oipa per l’abolizione della caccia.

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