Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Dai gusci di conchiglie al bamboo, dal mondo le alternative green per costruire senza il cemento

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Nuovi biomateriali a base di sostanze presenti in natura si stanno testando con successo in tutto il mondo. Avranno un futuro?

 

di Sandro Angiolini
15 giugno 2025

È francamente molto difficile commentare questa settimana una notizia ambientale proveniente dall’estero quando nel mondo è appena scoppiata una nuova guerra. Mi limito a constatare un dato di fatto: il presidente che (secondo alcuni) avrebbe dovuto portare la pace nei conflitti già esistenti ne sta invece facilitando di nuovi. Con quali conseguenze di medio e lungo periodo è difficile immaginarlo, ma probabilmente poco positive; nel breve periodo comporta semplicemente la distruzione dell’ambiente in ogni sua forma.

Spostandoci alla notizia di carattere ambientale che ho trovato più interessante scelgo di segnalare un articolo del quotidiano inglese The Guardian, che dedica ampio spazio a nuovi materiali utilizzabili per la costruzione di case: tutti materiali organici, costituiti cioè da sostanze già presenti in natura in un’ottica di “economia circolare”, quindi senza sprechi o rifiuti.

Già la settimana scorsa, quando mi trovavo a seguire dei seminari europei su questa materia, ero rimasto sorpreso dal fatto che le persone con cui interloquivo non sapessero che esistono già edifici alti fino a 85 (a Brumunddal in Norvegia) o 53 metri (a Vancouver, in Canada) realizzati in legno. Trovare delle alternative all’uso di cemento, acciaio e materiali simili nel settore delle costruzioni rappresenta infatti un grande passo in avanti nel ridurre le emissioni di CO2, e quindi il cambiamento climatico. Secondo l’European Forest Institute ogni metro cubo di legno utilizzato in sostituzione di materiali come calcestruzzo o acciaio evita l’emissione di circa 1,1 tonnellate di CO₂, considerando sia l’assorbimento naturale sia la minore energia grigia richiesta per la lavorazione.

L’articolo de The Guardian rende noto che nel mondo si stanno testando con successo materiali da costruzione derivati da micro-alghe e gusci di conchiglie; cioè dei “biomateriali”. Negli USA una ditta sta già usando micro-alghe per creare dei blocchi sostitutivi del cemento mentre in Messico stanno facendo qualcosa di simile utilizzando macro-alghe di mare. Anche in Australia stanno seguendo un approccio simile per produrre blocchi da costruzione con la tecnologia 3D, che consente un’estrema flessibilità nei modelli finali. In questo Paese hanno pensato anche di realizzare pannelli decorativi per gli interni riutilizzando gusci di ostriche e altre conchiglie che rimanevano ai ristoranti dal consumo dei pasti (anche se il loro costo è superiore a quello di altri pannelli disponibili).

L’articolo si conclude con un’ampia sezione dedicata a materiali come il bamboo e la paglia, già noti per il loro uso nell’edilizia ma che potrebbero conoscere una diffusione ancora maggiore. Personalmente sono stato di recente impegnato in un progetto incentrato sull’uso di argilla e “terra cruda” come materiali da costruzione.

Concludendo: di alternative ai prodotti edili tradizionali ce ne sono sempre di più ma si scontrano con il necessario adeguamento delle regole/standard di costruzione, con la diffidenza delle imprese (e di molti cittadini) e con la mancanza di filiere di distribuzione adeguate. Alla fine è più facile sganciare una bomba dal cielo…

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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