Rifiuti e riciclo

Discarica di Piombino, troppi debiti: dichiara fallimento la società che la gestisce

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Foto Regione Toscana

Il sindaco Ferrari: “Rimateria di fatto già fallita da tempo tra malagestione, debiti milionari e mancato rispetto delle norme ambientali”.

 

Redazione

PIOMBINO (Li) – “Un fallimento annunciato causato dalla malagestione, tra debiti milionari e mancato rispetto delle norme ambientali”. Così il sindaco di Piombino Francesco Ferrari subito dopo l’assemblea dei soci che ieri, venerdì, ha decretato il fallimento di Rimateria, la società a partecipazione pubblica che gestisce la discarica di Ischia di Crociano che tratta rifiuti speciali.
“Rimateria era di fatto già fallita da tempo – sostiene il sindaco – È una questione che viene da lontano, da anni di malagestione, da decine di milioni di euro di debiti e da uno scarsissimo interesse per l’impatto ambientale”.

Tra la città di Piombino e la società Rimateria non è mai corso buon sangue a causa anche degli odori nauseabondi che rendono l’aria irrespirabile per chi abita vicino al sito. Un problema al quale non si è riusciti a trovare una soluzione.
Nella scorsa legislatura la Giunta regionale aveva respinto a sorpresa la richiesta di ampliamento dell’impianto avanzata dalla società scegliendo di adottare il “principio di precauzione”: nessun raddoppio finchè non fossero state fatte le bonifiche ambientali e risolto il problema dei cattivi odori. Un ‘no’ secco ribadito nel marzo di quest’anno dalla Conferenza dei servizi.
Nel mezzo c’è stato un braccio di ferro tra il Comune di Piombino – che chiedeva di eseguire dei carotaggi nella discarica sospettando l’esistenza di rifiuti pericolosi – e la società che, secondo il Comune, vi si è opposta adducendo mille cavilli.

E adesso il fallimento. “L’unico modo per evitare questo epilogo – continua il sindaco – sarebbe stato continuare nel percorso tracciato dalle precedenti amministrazioni, concedendo il raddoppio dei volumi, incuranti delle conseguenze sulla salute e sulla tutela del territorio”.

Ma i cittadini secondo il sindaco avrebbero scelto di cambiare il futuro della città proprio a partire dalle questioni ambientali, eleggendo nel 2019 una nuova amministrazione che ha intrapreso “una nuova via, diversa, condivisa con la Regione Toscana che, negli ultimi mesi, ha dimostrato grande attenzione per il rispetto delle norme ambientali non concedendo sconti a Rimateria e pretendendo il rispetto delle prescrizioni, solo parzialmente ottemperate, giungendo così, inevitabilmente, al fallimento dell’azienda”.

“Adesso si apre un nuovo capitolo – conclude Ferrari – in cui ci rimboccheremo le maniche, assieme alle altre istituzioni competenti, per affrontare la questione ambientale e quella occupazionale; per tutelare, ancora una volta, i cittadini dalle conseguenze che quella discarica ha avuto, e avrà, sul territorio”.

E di preoccupazione per i risvolti ambientali e occupazionali del fallimento Rimateria parla l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni: “Va detto chiaramente: la Regione in questa complessa vicenda è stata sempre chiara, esplorando tutti gli spazi possibili per individuare le opportune soluzioni. Ognuna di queste non poteva che poggiare sul rispetto delle norme ambientali, che è sempre la precondizione per qualunque progetto venga vagliato dall’amministrazione regionale”.

“I soci privati – dice ancora l’assessora – avevano tutti gli strumenti per dare una prospettiva sostenibile all’impianto e ai lavoratori, non aver colto questa opportunità sostanzia una responsabilità che ho il dovere di sottolineare in considerazione del lavoro fatto. Ai lavoratori e alle loro famiglie – conclude – esprimo solidarietà, personale e istituzionale, nella consapevolezza che faremo il massimo per attivarci con l’obiettivo di assicurare ogni forma ulteriore di tutela”.

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