Rifiuti e riciclo

Discarica Grillaia, dal Consiglio sì a chiusura immediata, no a conferimento amianto

Immagine d'archivio
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Approvata mozione bipartisan per il ritiro della delibera di Giunta che autorizza il conferimento di 270 mila metri cubi di eternit prima della chiusura definitiva.

 

di Gabriella Congedo

CHIANNI (Pi) – Niente più amianto alla Grillaia. Sarà quasi certamente ritirata la delibera del 25 maggio che autorizzava il conferimento di 270 mila metri cubi di eternit nella ex discarica Grillaia a Chianni, in provincia di Pisa. Il Consiglio regionale ha approvato ieri a larga maggioranza una mozione che chiede alla Giunta di revocarla, per arrivare quanto prima alla definitiva messa in sicurezza del sito e ad un Piano anti amianto.

La mozione è stata presentata di comune accordo da un inedito schieramento composto da Partito Democratico, Articolo1 Mdp, Italia Viva, Movimento Cinque Stelle, Sì Toscana a Sinistra e Fratelli d’Italia. Lega e Fratelli d’Italia non hanno partecipato al voto.

La discarica della Grillaia è stata una delle più grandi discariche di rifiuti speciali della Toscana ma è ferma dal 1998. Da allora è rimasta in un limbo e non è mai stata bonificata. La delibera del 25 maggio prevede di portarla a esaurimento con il conferimento nei prossimi cinque anni di 270 mila metri cubi di eternit prima della chiusura definitiva. Un progetto che ha incontrato da subito la forte opposizione dei sindaci di Chianni, Terricciola e Lajatico e delle rispettive comunità, con migliaia di firme già raccolte e altre che si stanno raccogliendo in questi giorni.

Sul tema erano iscritte all’ordine del giorno dei lavori anche altri tre atti di indirizzo (Fratelli d’Italia, Sì-Toscana a sinistra e Movimento 5 stelle) poi confluiti nel testo proposto dalla maggioranza.
Come ha illustrato Antonio Mazzeo, (Pd), primo firmatario della mozione, il testo unitario “dimostra che non è il tempo della polemica politica. Insieme chiediamo la revoca della delibera di Giunta, esercitando la nostra funzione di indirizzo e di ricerca di risposte per i cittadini”. Il consigliere ha ricordato quanto il territorio abbia investito molto su turismo e viticoltura: “La nostra posizione deve essere chiara: chiusura della discarica e gestione comune per una soluzione definitiva. Nei prossimi due mesi la Giunta dovrà dare una risposta definitiva”.

L’impegno a fermare l’iter è stato condiviso dalla consigliera del Movimento 5 stelle Irene Galletti che ha parlato di una “necessaria gestione dei rifiuti. Nella mozione si cita il Piano dell’amianto, ma si dovrebbe ricordare che manca anche quello sui rifiuti”. Se per Galletti La Grillaia deve “essere un simbolo”, serve anche “fare un passo indietro e prendere le distanze da condotte che cercano di imporre impianti, oggi una discarica domani un inceneritore”.

La necessità di dare una risposta unitaria convince Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra) che si è detto però “abbastanza sconcertato per quanto accaduto in questi mesi. Da un parte la Giunta annuncia la svolta verso l’economia circolare che significa lasciarsi alle spalle discariche e inceneritori, dall’altra procede su siti come cava Fornace e La Grillaia, una discarica che andrebbe bonificata a conferimento rifiuti zero”. Fattori, puntando sulla necessità di “promuovere l’inertizzazione dell’amianto”, cita altre scelte della Giunta come il gassificatore a Livorno, un impianto a suo dire che “nulla ha a che vedere con l’economia circolare” e riprende poi dichiarazioni del presidente del Consiglio regionale “con il richiamo ai carri armati per costruire impianti”.

Rimane un problema, e non da poco: il rischio di dover pagare una penale da oltre 30 milioni di euro a Nuova Servizi Ambiente, il gestore dell’impianto, in considerazione del fatto che è già stato stilato un piano di investimento. Anche su questo bisognerà cercare una soluzione condivisa.

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