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Dopo gli incendi nascerà una “Comunità del bosco del Monte Pisano”

Foto Regione Toscana
Foto Regione Toscana
Siglato oggi il protocollo d’intesa. Enti pubblici e privati insieme con regole comuni per curare e tenere il bosco nel miglior modo possibile.

 

CALCI (Pi) – Presidiare il territorio, garantire l’uso sostenibile della foresta e la salvaguardia idrogeologica, accrescere la biodiversità e la produttività, diminuire il rischio di incendi. E’ con questi obiettivi che oggi a Calci è stato firmato il protocollo che porterà entro un anno alla nascita della “Comunità del bosco del Monte Pisano”. Hanno firmato il presidente Rossi per la Regione, i sindaci dei Comuni di Calci, Vicopisano, Buti, Vecchiano e San Giuliano Terme e l’Unione montana dell’Alta Val di Cecina.

Le Comunità del bosco sono previste da una legge regionale del 2000 ma questa del Monte Pisano è la prima a concretizzarsi. Il suo compito di sarà mettere insieme enti pubblici e privati in modo da dettare regole comuni per curare e tenere il bosco nel miglior modo possibile.

Nell’occasione sono stati presentati alcuni dati che riepilogano il lavoro svolto fino a oggi per la messa in sicurezza del Monte Pisano in seguito all’incendio del 24 settembre. Eccone qualcuno: 1150 ettari bruciati; 700 abitanti evacuati; 580 squadre impegnate tra spegnimento, bonifica e controllo dell’area; 1350 persone tra operai forestali, volontari antincendi boschivi e direttori delle operazioni; 50 autobotti; 500 pick up attrezzati; 12 mezzi aerei: 5 elicotteri della flotta regionale, 5 canadair e 2 elicotteri della flotta nazionale inviati dalla Protezione Civile Nazionale.

“Siamo di fronte a un intervento straordinario – ha commentato il presidente Enrico Rossi –  fatto prima di tutto dai lavoratori, che hanno risistemato qualcosa come 200 chilometri di griglie di contenimento e regimazione delle acque, portato via tutto il legname bruciato. Ci sono, insomma, tutte le condizioni perchè il bosco si riprenda. Ora dobbiamo fare ancora interventi di selezione della crescita per impedire quello che i tecnici chiamano “effetto insalata”, ovvero una crescita disordinata, in modo che il bosco ritorni a essere com’era, con l’ordine che devono avere i boschi coltivati e ben strutturati. Qui a Calci, per la prima volta, sperimentiamo la legge regionale che istituisce le Comunità di bosco. Il bosco, un bosco curato e presidiato, per tanto tempo è stato una fonte di reddito preziosa. Dobbiamo creare le condizioni perchè continui a esserlo anche con la presenza dell’uomo”.

“Grazie all’intervento della Regione siamo scesi in campo subito per la messa in sicurezza, già pochi giorni dopo l’incendio c’erano 50 operai forestali a lavorare sul monte – ha sottolineato il sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti. – Abbiamo un’altra fetta di monte che è completamene intatta e vogliamo che tale resti, per questo bisogna cominciare a lavorare programmando per il futuro. Lo facciamo anche noi. Con i fondi del FAI abbiamo intenzione di acquistare mezzi per fare manutenzione diretta e più interventi di mitigazione del rischio, ma occorre coinvolgere i privati che hanno responsabilità importanti”.

Fonte: Regione Toscana

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