Inquinamento

Doppio attacco alla Solvay di Rosignano per inquinamento e greenwashing

Rosignano Solvay, due esposti alla procura della Repubblica di Livorno per inquinamento e greenwashing. Toscana Ambiente.

Due esposti presentati alla procura di Livorno contro la multinazionale belga. Autori il deputato M5S Francesco Berti e la Bluebell Capital Partners.

 

di Marcello Bartoli

ROSIGNANO (Li) – Correva l’anno 1913 quando Ernest Solvay decise di costruire a Rosignano uno stabilimento per la fabbricazione della soda. La posizione vicina alle cave calcaree di San Carlo e il territorio circostante offrivano buona materia prima, soprattutto a causa degli affioramenti di acqua salmastra che rilasciava sul terreno il salgemma, rivelatosi poi fondamentale per la produzione industriale.

Negli anni la presenza dello stabilimento ha causato l’inquinamento del tratto di costa a sud dell’abitato. Le cosiddette Spiagge bianche sono formate infatti dagli scarichi dell’adiacente industria chimica. Per il 90% si tratta di calcare cotto e finemente tritato e per il 10% circa di cloruro di calcio. Il sito, secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), è tra i 15 tratti costieri più inquinati del Mediterraneo a causa degli “sversamenti di gesso e calcare, metalli pesanti bioaccumulabili quali mercurio, arsenico, cadmio, cromo e piombo”.

Sono di questi giorni due esposti presentati alla procura di Livorno contro la Solvay: il primo curato dal deputato M5s Francesco Berti, dalla consigliera grillina Silvia Noferi e dall’avvocato Vittorio Spallasso,  il secondo da Berti insieme a Giuseppe Bivona, cofondatore del fondo internazionale di investimento Bluebell Capital Partners.  Entrambi gli esposti contestano le comunicazioni ufficiali dell’azienda che starebbe adottando tecniche esplicite di greenwashing.”I cittadini di Rosignano per anni sono stati vittima di un conflitto tra lavoro e salute – dichiara Berti -. Il ricatto occupazionale esercitato da una multinazionale capace di dare il proprio nome a una frazione da 16.000 abitanti in un Comune di 30.000 persone ha permesso che venissero sversate in mare negli ultimi 80 anni 13 milioni di tonnellate di metalli pesanti. Dal 2007 la multinazionale ha ricevuto 104,5 milioni di euro di fondi pubblici per ridurre il proprio impatto ambientale, il nostro obiettivo è fargli bonificare tutta l’area“.

“Chiediamo alla Solvay di realizzare bacini di decantazione nei quali far confluire gli scarichi prima di sversare in mare– fa eco Giuseppe Bivona – e di bonificare la discarica a cielo aperto, meglio nota come Spiagge bianche, costituita da milioni di tonnellate di scarti industriali provenienti dal processo di fabbricazione della soda“.”Il rating di sostenibilità ambientale  dell’azienda dovrebbe essere rivisto al ribasso alla luce dell’impatto dello stabilimento di Rosignano – concludono Berti e Bivona -. Nel 2019 l’agenzia di rating Msci ha assegnato alla Solvay il punteggio massimo (AAA), altre società le hanno assegnato comunque dei voti buoni. Secondo queste valutazioni acquistare un titolo Solvay sarebbe considerato un investimento sostenibile“.

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