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Eco-imballaggi dagli scarti di frutta, crostacei e legumi: li ha messi a punto l’Ateneo di Pisa

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Foto Università di Pisa

I risultati del progetto europeo Ecofunco saranno presentati a Pisa il 17 e 18 giugno. Prossimo step la produzione su vasta scala.

 

Redazione
14 Giugno 2022

vaschette_ecofuncoPISA – Trasformare gli scarti agro-alimentari, in particolare i resti di frutta, crostacei e legumi, in imballaggi biodegradabili. È l’obiettivo, raggiunto, del progetto europeo Ecofunco, coordinato dall’unità di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa (Dici) che fa parte del Consorzio Interuniversitario di Scienza e Tecnologia dei Materiali.
I 17 partners europei, sia di ricerca sia industriali, si riuniranno a Pisa il 17 e 18 giugno per la prima conferenza internazionale di Chimica Verde e imballaggi sostenibili, durante la quale verranno presentati i risultati del progetto.

Questo degli imballaggi plastici nel settore agro-alimentare è un problema serio. Se ne fa un uso massiccio (basta farsi un giro in qualunque supermercato, compresi quelli che si definiscono green) e per il 70% non vengono riciclati ma finiscono dispersi nell’ambiente o bruciati nei termovalorizzatori. Per non parlare dei poliaccoppiati che possono essere differenziati con la carta ma durante il riciclo producono un’alta percentuale di scarti plastici.

È chiaro che servono soluzioni, e subito, se non vogliamo finire sommersi. Qui entra in ballo il progetto Ecofunco dell’Università di Pisa.
Le difficoltà nel riciclo dei packaging per alimenti, dei contenitori e posate monouso e dei prodotti per la cura della persona derivano sia dall’uso di materiali non sostenibili sia dalla composizione, un multistrato di materiali diversi, molto difficili da separare quando vanno differenziati – sottolinea Patrizia Cinelli, docente di Fondamenti chimici delle tecnologie al Dici e coordinatrice del progetto – Ecofunco ha messo a punto gli strumenti per un’economia circolare nel campo dei monouso perché dà nuova vita agli scarti agro-alimentari, ora usati per produrre materiali sostenibili che possono sostituire le confezioni di plastica non biodegradabile, difficilmente riciclabili. Per esempio, dalla buccia del pomodoro e dal melone si estrae la cutina, le proteine da scarti dei legumi e chitina e chitosano dall’esoscheletro dei crostacei”.

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Per evitare un futuro in cui il nostro pianeta sarà sommerso dalla plastica i ricercatori di Pisa hanno attivato diversi progetti sia studiando tecniche di smaltimento e biodegradazione dei rifiuti plastici più efficienti ed efficaci sia, come nel caso di Ecofunco, lavorando per sostituire gli imballaggi con confezioni biodegradabili che hanno le medesime prestazioni.

Dopo la conferenza “Green chemistry and sustainable coatings” (Chimica verde e imballaggi sostenibili) si apre una nuova fase il cui scopo, grazie alla collaborazione con partner industriali, sarà progettare la produzione su vasta scala del packaging alternativo.

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