Opinioni

Energia pulita dall’idrogeno grazie al sole, al vento, all’acqua. E al genio degli Italiani

Idrogeno-rivoluzione-energetica
Un progetto rivoluzionario Made in Italy permetterebbe di coprire l’intero fabbisogno nazionale e anche di esportare idrogeno prodotto da fonti rinnovabili.

 

di Rosario Floriddia

Finalmente una botta di sano ottimismo. Lunedì 18 gennaio sono andato a dormire contento matto, la prima volta che mi succede dopo aver visto Report su RAI 3. Normalmente dopo una puntata di Report vado a letto irritato e scoraggiato.
Quel giorno ho avuto la fortuna di accendere la televisione che erano quasi le 23 ed era appena iniziato un reportage sull’Idrogeno e i suoi possibili sviluppi. Eccezionale, coinvolgente, emozionante e, come ho appena detto, ti dà una bomba di positività e speranza.

Vi prego, andate su Rai Replay e guardatevi l’ultima mezz’ora della trasmissione. Si documenta una simulazione di fattibilità di un progetto che mette in rete il Politecnico di Torino e di Milano, l’Enea, la Snam, la Saipo, l’Enel, una società informatica di Acireale (Catania) che gestisce già i flussi energetici tra le varie imprese, una società siciliana che ottiene Idrogeno da un processo termodinamico partendo da pannelli fotovoltaici; infine il Gruppo Loccioni di Ancona specializzato in meccanica di precisione e, in più, nobile esempio di gestione dei consumi energetici interni e di buon vivere in fabbrica dei dipendenti.

Il progetto prevede di sfruttare l’energia del fotovoltaico e dell’eolico per ottenere l’idrogeno che sarà usato per la mobilità, compresi i treni, e per l’industria, compresa quella pesante come le fonderie per ottenere l’acciaio. È stato calcolato, grazie a nuove tecnologie soprattutto nel campo dei pannelli fotovoltaici, che l’idrogeno prodotto dall’Italia coprirebbe l’intero consumo energetico interno, (mobilità, riscaldamento/raffreddamento e industria) e ne avanzerebbe per trasportarlo, con i gasdotti già esistenti (diventerebbero idrogenodotti) in nord Europa dove, grazie al sole dell’Italia, l’idrogeno trasportato costerebbe meno di quello ottenuto in loco. Il tutto senza emissioni di anidride carbonica e Zero energia da fossili.

Nella puntata di Report si intervista l’amministratore delegato della Snam il quale sostiene che grazie ai gasdotti esistenti sarebbe possibile, senza modifiche, trasportare anche l’idrogeno prodotto in nord Africa – sempre da energie rinnovabili – in Sicilia e dalla Sicilia al nord Italia e nord Europa. In pratica sia una parte dell’Africa che il sud Italia sarebbero grandi produttori di energia pulita.
Gli attori principali sarebbero i gruppi citati a inizio pagina e la Banca centrale europea, grazie anche al Recovery plan, finanzierebbe il progetto.

Si rovescia la piramide: il sud Italia produce innovazione e materiali per creare energia pulita; idem il nord Africa. L’Italia non sarà più importatrice di energia, dal nucleare e dai fossili, non sarà più importatrice di petrolio e gas ma sarà esportatrice di Idrogeno da energia pulita.
Noi cittadini dobbiamo, ognuno per quel che può, spingere perché questo avvenga.
Se a questa meraviglia si aggiungesse un lavoro per tutti ci sarebbe una gran bella luce in fondo al tunnel. Ma di questo parleremo alla prossima occasione.

Post scriptum
Ci fa onore dire che il fondatore Enrico Loccioni è stato nostro ospite in azienda, interessato a mettere nei campi di una sua azienda agricola i grani antichi e creare una filiera per arrivare a farine macinate a pietra, per poi ottenere buon pane.

Rosario-Floriddia

 

Rosario Floriddia conduce insieme al fratello Giovanni l’azienda agricola Floriddia, convertita al biologico nel 1987. Rosario fa parte attiva della Rete Semi Rurali e del Coordinamento toscano produttori biologici. Si occupa della selezione dei cereali di vecchie varietà e della loro coltivazione in campo collaborando strettamente con Stefano Benedettelli, genetista dell’Università di Firenze, e Giovanni Cerretelli, agronomo e storico propugnatore del metodo della coltivazione biologica in Toscana. L’azienda sorge sulle colline pisane della Valdera, tra Peccioli e Villamagna di Volterra, su 300 ettari di terreno. Informazioni (ilmulinoapietra.com)