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Firenze, dall’Oltrarno un fermo no alla monocultura turistica. Le riflessioni di Montanari

L'incontro pubblico promosso dal Comitato Oltrarno Futuro (foto di Lorenzo Somigli)
L'incontro pubblico promosso dal Comitato Oltrarno Futuro (foto di Lorenzo Somigli)

Una serata di riflessione civica molto partecipata promossa dal Comitato Oltrarno Futuro. Nel pressoché totale silenzio della stampa fiorentina…

 

di Lorenzo Somigli
10 giugno 2023

FIRENZE – C’è una risorgente carica di critica a Firenze e a un anno dal voto per il post-Nardella sempre più cittadini hanno preso coscienza della deriva presa dalla città con il modello della città vetrina, della Disneyland del Rinascimento, del turismo di massa. I problemi stanno diventando evidenti e gli effetti negativi debordanti. Per tutti. Non solo per l’Oltrarno o per il centro storico: il turismo di massa esercita una pressione sul tessuto urbano difficilmente contenibile; ed ecco che gli student hotel già puntellano i viali, forse in vista di ulteriori espansioni. Non solo, il modello del turismo di massa, alla luce della scarsità di risorse (acqua, energia), rischia di diventare insostenibile anche sul piano ambientale; del resto una città pensata e progettata, con funzioni e servizi, per un certo numero di persone non può reggerne il doppio o il triplo.

Giovedì 8 giugno si è svolto in piazza Tasso l’incontro con lo storico dell’arte Tomaso Montanari, da sempre coerentemente critico con questo modello. Una serata di riflessione civica promossa dal Comitato Oltrarno Futuro, che ha avuto, non a caso, ampia e qualificata partecipazione (sono intervenuti molti comitati, del centro e non solo, tra cui quello di Palazzuolo). Segno che le energie ancora ci sono nel tessuto civile. Dell’intervento di Montanari, che avuto il pregio di stimolare i presenti, riportiamo di seguito alcuni passaggi salienti nella speranza che sia fonte di nuove riflessioni, forse di una resipiscenza.

“Siamo in molti e io sono qua come residente dell’Oltrarno. Stamani, durante un’intervista a Controradio, mi è stato detto che l’Oltrarno è ‘ancora una città’, però i residenti dicono che qualcosa non va. In quell’ancora c’è la ragione per cui siamo tutti qua”, ha esordito Montanari. “Siamo e vogliamo continuare a essere ancora una città, a differenza del quadrilatero romano”. Montanari ha detto di volersi battere “per mantenere vivo il rapporto tra Urbs, la città delle pietre, e la Civitas, la città delle persone. E noi vogliamo ancora abitare una città viva”.

“C’è un’idea di Firenze, ma non è un’idea di città. C’è un’idea di messa a reddito, di rendita di pochi, a spese di tutti: è la socializzazione delle perdite e la privatizzazione degli utili”, ha proseguito. Montanari ha definito “clamoroso” che il sindaco di Firenze “faccia di tutto per non far partire la raccolta firme per i due referendum del Comitato Salviamo Firenze”. I due quesiti, ha spiegato, chiedono che “non sia automatico il passaggio da destinazione d’uso da direzionale a ricettiva” e che “non si continui a nascondere dietro l’etichetta degli studentati un’ulteriore breccia rispetto ai limiti alle attività ricettive”.

“Ciò avviene – ha puntualizzato Montanari riferendosi al caso dei nuovi student hotel in costruzione – in un momento in cui gli studenti non hanno diritto allo studio perché è negato il diritto all’abitare e, in nome degli studenti, si costruiscono student hotel che sono hotel a cinque stelle”.

Montanari ha poi aperto una riflessione sul governo delle città: “Il problema sta nella partecipazione dei cittadini. Il presidenzialismo delle città, con l’elezione diretta del sindaco, è stato una sciagura. Ha portato allo svuotamento del Consiglio Comunale. Ci era stata promessa più partecipazione diretta, invece è successo il contrario: chi vince ha sostanzialmente un mandato in bianco e la città è estromessa”.

 Lorenzo-Somigli

Lorenzo Somigli

Giornalista pubblicista e ufficio stampa per associazioni, fondazioni, aziende.
Collabora con riviste e centri studi italiani e internazionali.
Da collaboratore parlamentare, segue anche i lavori dell’VIII Commissione alla Camera.

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