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Foci dei fiumi toscani, Goletta Verde trova cariche batteriche elevate

Foto Legambiente
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I risultati del monitoraggio svolto dai tecnici di Legambiente. Su venti siti analizzati nove sono risultati fortemente inquinati. Tra le cause, cattiva depurazione e illegalità ambientali.

 

Su venti punti monitorati, ben nove sono risultati con cariche batteriche molto elevate. E sono in particolare i fiumi a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la salute dei bagnanti.
È questo il bilancio del monitoraggio svolto lungo le coste toscane dall’équipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentata il 27 giugno nel corso di una conferenza stampa a Marciana Marina (Isola d’Elba).

“La salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa della maladepurazione, dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani – ha commentato Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde – e purtroppo anche in Toscana i risultati deludenti in prossimità di numerosi foci e canali non ci sorprendono”.

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
Il monitoraggio di Goletta Verde è stato eseguito dai tecnici di Legambiente tra il 13 e il 19 giugno in 20 punti, scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento e individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Vengono prese in esame le foci di fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: situazioni che sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare.

I parametri indagati sono microbiologici  (Escherichia coli); sono considerati come “inquinati” i siti che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione (D.lgs. 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010), “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

Tre i punti monitorati in provincia di Massa Carrara, tutti giudicati come “fortemente inquinati”: sulla foce del torrente Carrione a Marina di Carrara, che sarà anche quest’anno oggetto di un esposto da parte di Legambiente; sulla foce del torrente Lavello in località Partaccia a Massa, dove è stato trovato un buon quantitativo di spazzatura usa e getta, e sulla foce del fiume Brugiano, a Ronchi, sempre nel comune di Massa. Quest’ultimo è stato monitorato quest’anno per la prima volta.

Due i punti monitorati in provincia di Lucca. La foce del Fosso Montrone, in località “La Focetta” a Pietrasanta è stato giudicato “inquinato”, mentre il punto sulla foce del Fosso dell’Abate, a Lido Camaiore, nel Comune di Viareggio, è indicato come “fortemente inquinato”.

Due i punti analizzati anche in provincia di Pisa: “inquinato” il punto sulla foce del canale del Navicelli a Calambrone, nel Comune di Pisa. Entro i limiti di legge, invece, le analisi  alla foce del fiume Serchio, a Migliarino nel Comune di Vecchiano.

Dei sette punti monitorati in provincia di Livorno, tre sono risultati “fortemente inquinati”, due “inquinati” e altrettanti entro i limiti. Tra i “fortemente inquinati” vi sono la spiaggia fronte Fosso Camilla, a Marina di Bibbona; sullo scarico presso via Salivoli, a Marina di Salivoli nel Comune di Piombino e sulla foce del Fosso di Mola/Fossone a Mola, tra i territori comunali di Capoliveri e Porto Azzurro, che sarà oggetto di un esposto alle autorità. “Inquinati”, invece, il punto a mare fronte Fosso della Madonnina, in località Punta della Rena a Portoferraio, e nei dintorni della spiaggia presso il Moletto del Pesce a Marciana Marina. Nessun problema per la foce del canale Scolmatore, tra i Comuni di Livorno e Pisa, e sulla spiaggia di Capoliveri, punto inedito per le misurazioni dei tecnici di Goletta Verde.

Infine, sei i punti analizzati in provincia di Grosseto, di cui due giudicati “fortemente inquinati”: sulla foce del fiume Gora a Follonica e in località Neghelli a Orbetello, in prossimità di uno sversamento sulla spiaggia oggetto mesi fa anche di una denuncia dei cittadini. Entro i limiti di legge, invece, i punti monitorati sulla foce del canale San Rocco a Marina di Grosseto; la foce del fiume Albegna nel Comune di Orbetello e due spiagge nel Comune di Monte Argentario: quella di fronte al canale a Poggio Pertuso – Cala Galera e quella in prossimità di una stazione di pompaggio in località Pozzello.

Non va meglio sul fronte dell’informazione ai cittadini, sui divieti di balneazione e sulla cartellonistica informativa che è obbligatoria da anni per i Comuni costieri. I cittadini continuano a navigare in un mare di disinformazione: i tecnici di Goletta Verde hanno avvistato in Toscana cartelli informativi solo in quattro dei venti punti analizzati.

Fonte: Legambiente Toscana

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