Opinioni

Gassificatore a Empoli, un ennesimo esempio di arroganza politica

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Rendering del futuro impianto

Un progetto faraonico che non porterà vantaggi al territorio. Serve invece una vera progettazione partecipata aperta a cittadini, comitati e forze politiche. 

 

di Eros Tetti e Serena Ferraiuolo – Europa Verde Toscana
25 novembre 2022

EMPOLI (Fi) – Rispetto al progetto di gassificatore a Empoli si sono sollevate molte personalità e una buona parte degli abitanti che contestano il progetto assumendo che sia solamente un inceneritore camuffato, come realmente risulta essere a livello normativo. Siamo davanti alle solite politiche calate dall’alto che fanno sentire i cittadini fortemente spaesati davanti a progetti colossali che molto probabilmente, per avere una sostenibilità economica, dovranno ricevere rifiuti da aree molto vaste e non solo dal territorio.

Sono proprio queste modalità di fare politica, senza partecipazione, senza coinvolgimento, che hanno portato a una profonda disaffezione dei cittadini nel centro sinistra. Andare avanti in questa direzione, oltre a consegnare il territorio alle destre che daranno poi il colpo finale, agevola politiche di gigantismo industriale che andrebbero ormai relegate al Novecento. Se vogliamo davvero costruire la Toscana diffusa, quella che noi di Europa Verde chiamiamo la “Toscana del Buon Vivere” si devono fare dei passi indietro davanti a queste “grandi opere”, progetti faraonici che non porteranno vantaggi veri agli abitanti dei territori su cui ricadono, ma che spesso li degradano e li impoveriscono dal punto di vista ambientale e sociale.

Chiediamo, come Europa Verde Toscana, una retromarcia sul progetto di rigassificazione aprendo una fase vera di progettazione partecipata che coinvolga cittadini, comitati e forze politiche. Le preoccupazioni dei cittadini devono essere sempre prese in seria considerazione e affrontate con la necessaria scrupolosità, la politica dell’arroganza deve cedere il passo alla partecipazione se vogliamo uscire da questa crisi stagnante.

La nostra proposta, per quanto riguarda i cittadini, è quella di andare verso un riciclaggio spinto dei rifiuti seguendo anche modelli già funzionanti in zona, come Capannori, e soprattutto dobbiamo lavorare per ridurre la produzione del rifiuto alla radice: non è possibile che pro capite, solo per la spesa alimentare, si producano 50 kg di rifiuti l’anno, un abominio! Per le aziende invece dovremmo investire per una vera transizione ecologica dei loro prodotti, adeguamento che prima o poi dovranno affrontare, pertanto si investano fondi in quella direzione affinché si diventi competitivi già da oggi e, laddove è impossibile, studiare piccoli impianti ad hoc.
Il futuro deve andare in un’altra direzione e queste proposte non mettono minimamente in discussione il modello di economia lineare ma cercano solamente di camuffarla”.

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