Urbanistica

Giungla Urbana a Prato, domani il sindaco riceverà il finanziamento a Bruxelles

Matteo Biffoni (foto da profilo Facebook)
Matteo Biffoni (foto da profilo Facebook)
Il progetto premiato con un contributo di tre milioni di euro. Nello staff anche il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e l’inventore del bosco verticale Stefano Boeri.

 

PRATO – Sarà la prima città al mondo ad avere una Giungla Urbana, e adesso sono anche arrivati i soldi per realizzarla.
Domani, 9 ottobre, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, in missione di tre giorni a Bruxelles, riceverà il finanziamento di 3 milioni di euro assegnato alla città toscana per il progetto Urban Jungle, selezionato dalla Commissione Europea sul programma Azioni Innovative Urbane. Programma che ha lo scopo di individuare nuove soluzioni per lo sviluppo urbano sostenibile che possano essere sperimentate in alcune città e poi replicate in altre.
E il progetto della Urban Jungle presentato dal Comune di Prato è stato giudicato tra i migliori e i più innovativi.

Ma vediamo di che si tratta. Per migliorare la qualità di vita nei quartieri più congestionati e degradati saranno create delle zone ad altissima densità di verde – le Giungle Urbane appunto – che si innesteranno nel tessuto urbano moltiplicando la naturale capacità delle piante di abbattere le sostanze inquinanti, restituendo il territorio alle persone e trasformando le aree più marginali in punti di benessere verde all’interno della città.

Tra gli elementi di eccellenza del progetto che hanno colpito la Commissione Europea c’è una partnership inedita e prestigiosa sui temi del verde urbano che include lo spin-off universitario Pnat guidato da Stefano Mancuso, una delle massime autorità nell’uso delle piante per aumentare il benessere umano e ambientale e lo studio di architettura Stefano Boeri, quello che ha creato il primo bosco verticale a Milano.

Grazie al progetto Urban Jungle – ha spiegato Mancuso – la città di Prato sarà in grado di rinaturalizzare intere aree urbane impiegando le piante in maniera innovativa per rispondere alle esigenze dell’ambiente, della società e della salute dei cittadini”.
“A Prato, insieme al Comune e a Stefano Mancuso, abbiamo costruito il primo progetto al mondo di una vera e propria Giungla Urbana – ha aggiunto Stefano Boeri – che renderà abitabili da una grande varietà di specie vegetali le superfici orizzontali e verticali, interne ed esterne, di un’intera porzione di città“.

Gli altri partner sono il centro di ricerca CNR Ibimet che ha una lunga esperienza nei sistemi di salvaguardia e controllo dell’ambiente, la società di servizi ESTRA e Legambiente.
Urban Jungle – che costerà 3,7 milioni di euro – è cofinanziato per una percentuale dell’80% dal Fondo Europeo per lo Sviluppo e dovrà concludersi entro il 31 agosto 2022.

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