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Gli ambientalisti: “La Regione Toscana investa sulla convivenza tra lupo e allevatori”

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Le associazioni riunite nella Piattaforma locale Grandi carnivori chiedono un incontro con Stefania Saccardi: “Valorizziamo le esperienze positive”.

 

Redazione

Mentre gli allevatori toscani e le loro associazioni chiedono interventi drastici per contenere gli attacchi dei lupi Legambiente, WWF, LAV, DifesAttiva, Irriducibili Liberazione Animale, Agrobiologica Le Tofane e Progetto Migratoria chiedono alla Regione Toscana di investire sulla convivenza tra lupo e allevatori, valorizzando gli esempi positivi a tutela della biodiversità e degli allevatori.

I lupi oggi sono tutelati come specie protetta ma nei decenni passati hanno rischiato di estinguersi. Adesso però molti allevatori, soprattutto in Maremma, lamentano ingenti perdite causate dagli attacchi di questo predatore. Eppure una convivenza è possibile, dicono le associazioni ambientaliste e animaliste.

Per dimostrarlo Legambiente, WWF, LAV, DifesAttiva, Irriducibili Liberazione animale, Agrobiologica Le Tofane e Progetto Migratoria, unite nella Piattaforma Locale Grandi Carnivori insieme ad altri soggetti, hanno chiesto un incontro con l’assessora regionale all’Agricoltura Stefania Saccardi. Lo scopo, esporre le esperienze positive maturate negli ultimi dieci anni in provincia di Grosseto che hanno consentito di diminuire drasticamente il conflitto tra lupo e allevatori e ridurre i danni da predazione. Misure di prevenzione che, laddove adottate nella maniera corretta, si sono dimostrate estremamente efficaci.

La Piattaforma Grandi Carnivori, spiegano le associazioni, è uno strumento finanziato dalla Commissione Europea che coinvolge in un processo partecipativo tutti i maggiori portatori d’interesse coinvolti nelle questioni riguardanti la presenza del lupo sul territorio, con l’obiettivo di favorirne la convivenza con gli allevatori nel rispetto delle norme europee.

“L’esperienza del percorso partecipativo di cui facciamo parte – hanno dichiarato le sigle – si basa su princìpi di democrazia deliberativa e di comprensione profonda delle diverse posizioni e interessi e, nel corso del tempo, ha portato all’elaborazione di proposte concrete di interventi gestionali per la mitigazione dell’impatto sulle attività imprenditoriali caratteristiche del territorio maremmano. Tali proposte sono state definite all’interno del “Piano d’azione integrato per la gestione delle attività allevatoriali e la biodiversità. Il caso del lupo (Canis lupus)” già presentato alla Commissione Europea e all’amministrazione regionale a Firenze. Alcune attività sono state sviluppate con successo da diversi membri della piattaforma.

Alla luce di ciò riteniamo necessario condividere con l’assessora le azioni prodotte e gli obiettivi raggiunti. Il nostro è un esempio virtuoso che può rappresentare un riferimento sia a livello nazionale che internazionale, poiché si tratta di un  percorso possibile verso il miglioramento di situazioni conflittuali che non possono essere trattate se non con approcci integrati che considerino il valore socio-culturale delle specifiche situazioni locali. Non solo: le nostre proposte sono in linea con le finalità della Task Force creata dalla Regione e, a nostro giudizio, sono meritevoli di essere applicate anche in altri contesti nel territorio regionale.

Per volgere lo sguardo in avanti, è fondamentale capitalizzare le esperienze positive a cui abbiamo dato forma e sostanza anche attraverso le buone pratiche adottate da numerosi allevatori che sono riusciti a mitigare i danni da predazione e attraverso l’utile confronto continuo e costante tra i diversi soggetti che fanno parte della piattaforma. Siamo certi che la Regione non perderà questa preziosa occasione di confronto.”

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