Ecosistema

Spiagge toscane: una località su tre fortemente inquinata

Foto Legambiente
Foto Legambiente

I risultati del monitoraggio della Goletta Verde di Legambiente. Solite criticità alle foci di fiumi, fossi e torrenti. Tra le cause, cattiva depurazione e rifiuti abbandonati.

Una località marina su tre fortemente inquinata. Su diciannove siti monitorati dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste toscane, sette presentano valori di contaminazione elevata e per questo ricevono un giudizio di “fortemente inquinato”. Nel mirino finiscono ancora una volta le foci di alcuni fiumi, canali e fossi d’acqua. Criticità spesso già note da tempo.

È questo il bilancio del monitoraggio svolto in Toscana tra il 22 e il 23 giugno dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentata il 30 giugno a Firenze da Giorgio Zampetti, Responsabile scientifico di Legambiente e Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana, alla presenza di Guido Spinelli, Direttore tecnico ARPAT e Raffaele Gaudio, Segretario regionale Sindacato Medici Italiani.

Ancora oggi – dichiara Giorgio Zampetti – in Italia circa il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato, nonostante siano passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi. Quest’anno con Goletta Verde affronteremo tutte le criticità che incombono sul nostro ecosistema marino e costiero, a partire dal marine litter. Continueremo a monitorare i gravissimi sversamenti di schiume sintetiche che hanno interessato le coste toscane e liguri nelle ultime settimane, affinché si applichi il principio chi inquina paghi, utilizzando la legge sugli ecoreati approvata nel maggio 2015”.

Il dossier Mare Monstrum sul mare illegale

La salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa della cattiva depurazione, dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali, che continuano a sfregiare coste e territori italiani. Un assalto che non si ferma, come dimostrano i dati del dossier Mare Monstrum di Legambiente sul mare illegale basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto: la Toscana, con 1.097 infrazioni accertate (il 7% a livello nazionale) 1.286 persone denunciate e arrestate e 182 sequestri si piazza al settimo posto nella classifica italiana del mare illegale. In pratica, oltre 3 reati accertati al giorno, 1,8 infrazioni per ogni chilometro di costa.

Tra le tipologie di reato spiccano quelle legate all’insufficiente depurazione e agli scarichi inquinanti. A seguire, le violazioni al codice della navigazione, in aumento rispetto allo scorso anno. C’è poi la pesca di frodo e infine i reati legati al ciclo del cemento lungo la costa. Una nota positiva: sembra avere un buon effetto deterrente  la nuova legge sugli ecoreati che colpisce soprattutto inquinamento e disastro ambientale.
Resta molto da fare anche sul fronte dell’informazione ai bagnanti. La cartellonistica in spiaggia è ancora troppo scarsa, nonostante da tre anni sia scattato l’obbligo per i Comuni costieri di apporre pannelli informativi sulla qualità delle acque.  Sono risultati in regola solo 3 dei 19 lidi monitorati.

Altro tasto dolente il marine litter, la coltre di rifiuti che soffoca i mari e le coste.
Solamente due siti, rispetto ai 19 indagati da Legambiente, erano liberi da rifiuti; nella quasi totalità dei casi a farla da padrona è la plastica, seguita da carta, metalli e rifiuti provenienti dalla raccolta urbana.

Goletta Verde 2017: i risultati in sintesi

I punti critici da monitorare vengono scelti principalmente in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento, sulla base delle segnalazioni sia dei circoli di Legambiente che degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta.

Vengono prese in esame le foci di fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. Sono considerati “inquinati” i siti che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010), “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

All’Isola d’Elba sono risultati “fortemente inquinanti” i campioni prelevati alla foce del fosso di Mola/Fossone Centrale, nel territorio di Capoliveri e alla spiaggia presso Moletto del Pesce a Marciana Marina. Restando in provincia di Livorno, “fortemente inquinati” anche i prelievi effettuati a Piombino, alla Marina di Salivoli e alla foce del canale scolmatore tra i territori di Livorno e Pisa.

In provincia di Massa-Carrara “fortemente inquinanti” due punti su tre: a Marina di Carrara (alla foce del torrente Carrione) e in località Partaccia nel comune di MassaIn provincia di Lucca i tre prelievi, due a Pietrasanta e uno a Viareggio, sono risultati tutti nella norma. Nella norma anche i sette monitoraggi effettuati in provincia di Grosseto: a Castiglione della Pescaia, Follonica, Marina di Grosseto, Orbetello, Monte Argentario, Ansedonia e Capalbio.

Fonte: Legambiente Toscana

 

 

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