Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Il cemento, minaccia globale per clima e suolo. Eppure le alternative ci sono

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Il principale materiale da costruzione usato nel mondo ha un impatto climatico enorme. Nuovi sistemi produttivi sostenibili accendono un po’ di speranza.

 

di Sandro Angiolini
23 aprile 2023

Questa settimana c’è stata la “Giornata della Terra”, cioè una delle tante giornate che a livello internazionale vengono dedicate a un tema ambientale più o meno nobile e prioritario; belle parole, alcuni eventi e ogni tanto anche qualche impegno, ma poco di più.

L’attenzione, in questi stessi giorni, mi è caduta invece su un articolo pubblicato dal quotidiano spagnolo El Pais, dedicato a quanto siamo dipendenti dal calcestruzzo nelle nostre società. Si tratta del principale materiale da costruzione usato al mondo, e per ogni metro cubo ci vanno circa 300 kg di cemento e 120 litri di acqua, con costi energetici (e di emissioni di Co2 nell’aria) molto alti. Se ne consumano circa 4 miliardi di tonnellate ogni anno e il maggiore utilizzatore è la Cina. Visto da un’altra ma complementare prospettiva, ricordo che il settore edilizio nel suo complesso assorbe il 50% delle materie prime estratte al mondo.

Sono numeri impressionanti, ma quello che più mi impressiona è il fatto che di questi temi, anche quando ci sono giornate dedicate all’ambiente, non se ne parli abbastanza. E soprattutto che non si discuta delle soluzioni disponibili per ridurre l’impatto ambientale di certe attività. Che in realtà ci sarebbero, già da tempo, solo che nella maggior parte dei casi o non vengono sufficientemente divulgate oppure non sono sostenute da incentivi fiscali ed economici adeguati (che ricordo dipendono dai politici che noi eleggiamo).

Per esempio, per quanto riguarda la realizzazione del calcestruzzo, sono già stati testati processi produttivi che richiedono temperature più basse, un minore consumo di acqua o che riciclano residui di altre lavorazioni nella sua composizione, attuando così l’economia circolare. Allargando solo di poco il nostro sguardo, potremmo chiederci: perché non costruire case ed edifici interamente con materiali riciclati e/o naturali?

In Norvegia hanno già costruito un grattacielo alto 85 metri interamente con legno lamellare (leggi qui l’articolo)Senza andare troppo lontano esattamente 20 anni fa, in Toscana, un’agenzia regionale (poi chiusa) aveva pubblicato un manuale su “Costruire in legno-progetti tipo di fabbricati e annessi agricoli”. Eppure da noi sembrano cose tabù, mentre le temperature primaverili si avviano a superare presto i 30 gradi…

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È appena uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori. Vedi https://www.amazon.it/dp/883221184X?ref_=pe_3052080_397514860