Ecosistema

Il Padule di Bientina è la prima zona umida toscana per numero di uccelli acquatici

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Alzavole in volo (foto Legambiente Valdera)

In dieci anni sono raddoppiati grazie agli interventi di ripristino ambientale. Legambiente Valdera: “Un risultato che non è frutto del caso”.

 

Redazione

BIENTINA (Pi) – Quest’anno il Padule di Bientina, con quasi 14.000 individui, totalizza il più alto numero di uccelli acquatici svernanti fra tutte le zone umide toscane. Lo dicono i dati del Centro Ornitologico Toscano sulla base del censimento che si tiene da 55 anni nella maggior Parte dei paesi del mondo e da 39 anni in Toscana, con metodologie omogenee che permettono di valutare la consistenza e la distribuzione delle varie specie.

Il Bientina, rende noto Legambiente Valdera, si conferma sito di interesse nazionale sia per il beccaccino che per la pavoncella e da alcuni anni anche l’alzavola sta facendo registrare valori che superano la soglia per definire l’importanza nazionale. Le altre specie con maggior presenza sono germano reale, aironi e cormorani.

Un risultato però che non è frutto del caso. “Gli animali – spiega l’associazione ambientalista – si concentrano soprattutto nelle aree che negli ultimi anni sono state interessate da provvedimenti di tutela: la Riserva Naturale di Bosco Tanali nel comune di Bientina, l’oasi WWF e Area naturale protetta di Interesse locale del Bottaccio e il lago della Gherardesca nel comune di Capannori. Aree comprese sia nella Rete europea Natura 2000, sia all’interno della Zona Umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Per la conservazione dell’area, inoltre, è fondamentale la presenza della pastorizia”.

Una particolare concentrazione di uccelli è stata individuata nell’area del Chiaro Nuovo, nella Riserva di Bosco Tanali, creata dieci anni fa con un intervento di ripristino ambientale condotto in collaborazione fra Comune di Bientina, Provincia di Pisa, Regione Toscana, Consorzio di Bonifica Toscana Nord e Legambiente Valdera, che aveva presentato una proposta di rinaturalizzazione sostenuta da studi idrogeologici a cura di AF Geoscience and Technology Consulting. E così in dieci anni il numero di uccelli acquatici rilevati nel Bientina nei censimenti è raddoppiato.

Naturalmente non bisogna abbassare la guardia, avverte Legambiente, soprattutto contro le piaghe del bracconaggio e dell’abbandono di rifiuti. Ma è fuor di dubbio che gli interventi di tutela e rinaturalizzazione, fatti nel tempo e con continuità dalle amministrazioni locali in collaborazione con le associazioni ambientaliste, hanno dato frutti importanti.
Dunque bisogna andare avanti lanciando nuovi progetti di ripristino ambientale con l’obiettivo, conclude Legambiente Valdera, di “ricreare altre zone umide, boschi, prati in un territorio in cui fino a un secolo e mezzo fa i grandi spazi naturali erano predominanti. Un’assicurazione sulla vita con beneficio per l’economia locale e per la salute di tutti noi”.

Anatre in volo (Foto Legambiente Valdera)
Anatre in volo (Foto Legambiente Valdera)

 

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