Ecosistema

Il Padule di Bientina miracolo di biodiversità, al via un progetto per tutelarlo

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Bosco Tanali_Il Chiaro (foto di Carlo Galletti dal sito di Legambiente Valdera)

E’ la prima zona umida toscana per numero di uccelli svernanti. Nuovi invasi, stagni e isolotti la renderanno ancora più accogliente per le specie selvatiche.

 

di Iacopo Ricci
16 settembre 2022

CAPANNORI (Lu), BIENTINA (Pi) – Il Padule di Bientina è una delle più importanti zone umide della Toscana. In passato era l’alveo dell’antico lago Sextum, il più grande lago della Toscana prosciugato con lavori di bonifica dai Granduchi tra XVIII e XIX secolo. Oggi detiene il primato di prima zona umida toscana per numero di uccelli svernanti ed è una delle mete preferite dagli amanti del birdwatching.

Ebbene, questo paradiso diventerà ancora più accogliente per le piante e gli animali selvatici. Qui nasceranno nuovi invasi, stagni e isolotti, saranno ripristinate le chiuse idrauliche e creati nuovi percorsi naturalistici. Tutto questo grazie al progetto “Scrigni di biodiversità” – portato avanti da Legambiente Capannori e Piana di Lucca, Legambiente Valdera  e WWF Alta Toscana  in collaborazione con i Comuni di Capannori e Bientina e il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord – progetto che ha ottenuto un finanziamento di circa 20.000 euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca attraverso la partecipazione a un bando. Perfettamente in linea con l’obiettivo 15 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile che vuole “proteggere e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità”.

All’interno della Riserva Naturale Regionale di Bosco Tanali si andranno a ripristinare le chiuse idrauliche, a creare stagni arginati e isolotti; verrà creato un percorso su cui saranno messe a dimora piante di querce, aceri, ontani e verrà prevista una cartellonistica specifica” spiegano Maria Cristina Nanni di Legambiente Capannori e Piana di Lucca, Luciano Carlotti di Legambiente Valdera e Letizia Andreini di WWF Alta Toscana.

Gli interventi più importanti sono quelli previsti nella Riserva naturale Regionale di Bosco Tanali (la prima area naturale protetta istituita dalla Regione Toscana), dove sarà creato anche un percorso con nuovi alberi: querce, aceri, ontani. Sul lato ovest del Chiaro Nuovo sarà rialzato il percorso di accesso all’osservatorio realizzando uno scavo sul lato ovest del Chiaro con l’inclusione di prati umidi, la creazione di una fascia a canneto e la piantumazione lungo il sentiero di specie tipiche come farnie, ontani, salici, biancospini e aceri lungo il sentiero.

E meno male che adesso c’è chi si prende cura delle zone umide. Fino a non molti anni fa sembravano destinate a scomparire, ingoiate all’urbanizzazione, invece sono habitat fondamentali per l’ecosistema. Grazie al cielo ce ne siamo resi conto.

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