Ecosistema

Il Parco della Maremma si conferma habitat essenziale per migliaia di uccelli acquatici

Foto di Federica Gianneschi
Foto di Federica Gianneschi

Si è appena concluso nell’area protetta il censimento annuale dell’avifauna svernante. Rilevati circa 4500 uccelli acquatici appartenenti a 31 specie.

 

di Iacopo Ricci
20 gennaio 2025

ALBERESE (Gr) – I dati preliminari del censimento 2025 confermano la straordinaria importanza delle zone umide del Parco della Maremma come habitat essenziale per migliaia di uccelli acquatici. Nonostante le variabili climatiche, che hanno spinto molti uccelli a migrare più a nord, quest’anno sono stati censiti circa 4.500 uccelli acquatici appartenenti a 31 specie, tra cui 1200 oche selvatiche, 400 gru, 1200 anatre e 50 chiurli maggiori. Tra le osservazioni più significative si segnala la presenza di 12 oche lombardelle, specie rara in Toscana. Si tratta comunque di dati provvisori in attesa di elaborazione definitiva.

Questi censimenti si svolgono in tutta Europa nel mese di gennaio e sono uno strumento indispensabile per conoscere lo stato di salute delle zone umide, ecosistemi fragili che ospitano molte specie di uccelli anche in via di estinzione. L’attività è coordinata a livello nazionale da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e a livello regionale dal Centro Ornitologico Toscano, l’associazione che dal 1984 si occupa di ricerca sugli uccelli in Toscana.

Nel Parco della Maremma il censimento si è svolto domenica 19 gennaio e ha coinvolto numerosi volontari ed esperti suddivisi in squadre per coprire tutte le aree umide del Parco. I rilevatori, armati di cannocchiali e binocoli, hanno riconosciuto e censito le diverse specie che svernano nel Parco come oche selvatiche, gru, chiurli maggiori, fenicotteri, alzavole e mestoloni.

Queste zone fragili e preziose ospitano popolazioni numerose e specie di grande interesse conservazionistico come sottolinea Luca Puglisi, direttore del Centro Ornitologico Toscano: “I censimenti permettono di valutare l’importanza di siti come il comprensorio del Parco della Maremma, che si conferma di rilevanza internazionale per l’oca selvatica e di grande valore nazionale per specie come mestolone, fischione, chiurlo maggiore e gru. Queste ultime due specie, in particolare, sono presenti qui con le principali popolazioni toscane”.

Anche il presidente del Parco Simone Rusci ha partecipato attivamente alle operazioni: “Si tratta di un vero e proprio inventario della biodiversità, reso possibile grazie all’impegno e alla grande professionalità dei volontari coinvolti, dal Centro Ornitologico Toscano al coordinamento di Francesco Pezzo, ricercatore dell’ISPRA e consigliere del Parco della Maremma. Una responsabilità che sentiamo forte e che ci guida nelle scelte quotidiane per la protezione di questi habitat”.