La legge obbliga i legislatori di oggi e di domani a valutare l’impatto sociale e ambientale delle nuove norme prima della loro approvazione.
di Sandro Angiolini
3 novembre 2025
Ogni tanto succede: il Parlamento italiano ha approvato pochi giorni fa un disegno di legge molto importante, anche per l’ambiente. Si tratta della norma che introduce la Valutazione di impatto generazionale (VIG) delle nuove leggi, uno strumento potenzialmente destinato a trasformare in profondità il processo legislativo nel nostro Paese.
Ciò significa che si dovranno valutare con attenzione gli impatti potenziali, di tipo sociale e ambientale, derivanti dall’approvazione di nuove leggi per le generazioni più giovani e per quelle a venire. Obbliga i legislatori di oggi e di domani a considerare l’impatto sociale e ambientale delle nuove norme prima della loro approvazione. Questo in coerenza con quanto previsto dal nuovo articolo 9 della Costituzione, riformato nel 2022, che ha introdotto per la prima volta la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche per le future generazioni, e la tutela degli animali.
Ma in pratica che vuol dire? Tecnicamente parlando sarà un compito molto difficile, anche se non impossibile. Prevedere il futuro non è mai uno scherzo, anche se dichiarate di essere un mago (lo sanno bene gli investitori in borsa). Alcune basi sono intuitive: se si installano nuove centrali energetiche che inquinano, se si deforesta, se la qualità delle acque diminuisce, è chiaro che chi verrà dopo di noi si troverà in un contesto peggiore di quello attuale e ne risentirà inevitabilmente. Per tutto questo ci sono validi indicatori in grado di monitorare l’andamento nella disponibilità di quello che viene chiamato “capitale naturale”.
Discorso analogo per la povertà sociale. Se adotto politiche economiche e fiscali che fanno aumentare la percentuale di popolazione in condizioni di povertà ci vorrà più tempo per riportarla sopra tale soglia. Per inciso ricordo che in Italia vivono in povertà assoluta 5,7 milioni di persone, cioè il 9,8% della popolazione – 1 persona su 10. Anche qui gli indicatori non mancano e basta controllare il numero di giovani che ogni anno decidono di emigrare dal nostro Paese (circa 100.000 nel 2024) per capire che c’è qualcosa che non va rispetto alle loro prospettive future.
Come ha detto il direttore dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) Enrico Giovannini, la valutazione introdotta dalla nuova legge non deve diventare un semplice adempimento burocratico e va svolta al meglio, anche per coinvolgere di più la società nell’attività legislativa. L’ASviS sta lavorando da mesi con i migliori esperti italiani per individuare le metodologie più appropriate per realizzare la VIG, anche alla luce dell’analogo percorso che sta facendo la Commissione europea, in procinto di approvare una sua direttiva in merito nel 2026.
Se son rose fioriranno, l’essenziale è sapere che ora una norma positiva per l’ambiente c’è.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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