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Innalzamento dell’esposizione 5G a Lucca, no di Legambiente e Atto Primo

Innalzamento dei limiti dell'esposizione 5G a Lucca, no di Legambiente e Atto Primo. Toscana Ambiente

La città fa parte del progetto europeo 5G CitySit-in e protesta delle due associazioni: “Si applichi il principio di precauzione”.

 

Redazione

LUCCA – L’esposizione all’elettromagnetismo è indubbiamente un tema molto caldo, considerato anche il parere favorevole all’innalzamento dei limiti di esposizione espresso alcuni giorni fa dalla commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni sulle proposte per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Lucca è stata selezionata con Bristol e Barcellona per partecipare al progetto europeo 5G City circa la sperimentazione sulle nuove capacità della rete. Non ci stanno Legambiente Lucca e il movimento Atto Primo – Salute, Ambiente e Cultura che nei giorni scorsi hanno organizzato un sit-in davanti alla Prefettura.

“Il rapidissimo progresso delle tecnologie basate sull’uso delle radiofrequenze – argomentano i portavoce delle associazioni – è avvenuto ignorando i possibili nessi tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e la salute umana. Le evidenze scientifiche oggi disponibili, come quelle prodotte dall’Istituto Ramazzini e dal National Toxicology Program del dipartimento della Salute americana, dimostrano come tale innalzamento possa concretamente provocare effetti sulla salute dei cittadini, specialmente in età infantile”.

“E fondamentale chiarire che lo sviluppo della tecnologia 5G non presenta alcuna necessità di innalzamento dei limiti di esposizione – continuano gli organizzatori del sit-in – in quanto essa può entrare già in funzione con quelli previsti attualmente. La comunità scientifica, insieme alle diverse associazioni ambientaliste territoriali, si è mossa per chiedere l’applicazione del principio di precauzione, richiedendo di finanziare una ricerca indipendente, epidemiologica e sperimentale, sulle onde millimetriche del 5G a 26 GHz“.

Legambiente, con il contributo della ricercatrice Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi, al presidente della Camera Roberto Fico e alla presidente del Senato Elisabetta Casellati, esprimendo serie perplessità in merito alla necessità di alzare tali limiti. Legambiente ha inoltre predisposto da qualche settimana una petizione nazionale sul web cui è possibile aderire. Nella stessa direzione va la lettera inviata da Atto Primo e da Livio Giuliani, padre del limite di emissione dei 6 V/m previsti dalla norma attuativa della Legge n.36 del 2001, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A livello locale Atto Primo ha provveduto a richiedere formalmente al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e agli assessori competenti di applicare il principio di minimizzazione delle esposizioni della popolazione ai campi elettromagnetici. L’associazione ha scritto anche una lettera alle istituzioni e ai i dirigenti scolastici locali per sensibilizzare educatori e genitori sui possibili danni che l’impiego delle tecnologie digitali potrebbero causare sulla crescita intellettuale e sulla predisposizione alla socialità dei bambini e dei giovani.

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