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Km zero nelle mense scolastiche, il Governo impugna la legge della Toscana

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L’atto che incentiva la filiera corta è stato approvato all’unanimità lo scorso dicembre. L’assessore regionale Marco Remaschi: “Incomprensibile”.

 

di Marcello Bartoli

Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge della Regione Toscana che promuove il consumo di prodotti locali nelle mense di tutte le scuole, dagli asili nido agli istituti superiori.
Si tratta della legge regionale n° 75 del 10 dicembre 2019 approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, con la quale si stanziano un milione di euro spalmati sul biennio 2020-2021, soldi destinati ai progetti che prevedono l’uso di almeno il 50% di prodotti a chilometro zero nella preparazione dei pasti.

L’atto del Governo appare “incomprensibile” all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi: “Il senso di questa impugnazione mi sfugge, anche perché la legge non prevede finanziamenti a nessun soggetto o comparto economico: la Giunta finanzia ‘progetti pilota’ presentati dai Comuni. In questi progetti deve essere previsto l’impiego, nella preparazione dei pasti, di almeno il 50 per cento di prodotti a chilometro zero, il tutto accompagnato da iniziative di informazione e sensibilizzazione”.

Nella seduta che aveva portato all’approvazione della legge era passato con voto unanime anche l’ordine del giorno di Sì-Toscana a Sinistra a favore delle produzioni locali biologiche, che impegna la Giunta a riservare una corsia preferenziale nell’assegnazione dei contributi ai servizi di refezione scolastica che garantiscono un’alta percentuale di prodotti biologici. Dal canto suo la consigliera Irene Galletti (M5S) aveva suggerito di estendere la legge anche alle mense degli ospedali.

E adesso? “La legge sulle mense scolastiche – continua Remaschi – è stata approvata dal Consiglio regionale all’unanimità: è lampante che va nella direzione giusta per l’alimentazione dei ragazzi, per l’ ambiente, per le economie sostenibili come quella biologica. Faremo di tutto perché il percorso che abbiamo attivato, in cui abbiamo coinvolto tutti i soggetti interessati a vario titolo, e sul quale si è espressa coralmente la comunità toscana, non debba essere interrotto”.

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