Legambiente Valdera interviene sul progetto di ampliamento e sulle possibili conseguenze per il territorio e la salute dei cittadini.
Redazione
25 gennaio 2025
PONTEDERA (Pi) – Il 15 gennaio è stato approvato dal Consiglio Regionale il Piano di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano Regionale dell’Economia Circolare (PREC) della Regione Toscana. L’assessora all’Ambiente Monia Monni ha spiegato che i suoi obiettivi strategici sono la riduzione dei rifiuti urbani e il miglioramento quali-quantitativo delle raccolte differenziate con un perfezionamento di nuove filiere di trattamento per il recupero di materia.
Diversi e variegati i giudizi sul Piano. Mentre Legambiente Toscana ha sottolineato il ricorso ancora eccessivo a discariche e inceneritori e l’insufficiente percentuale effettiva di riciclo o recupero ancor più duro è stato Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy, che si è scagliato contro il progetto dell’ossicombustore a Peccioli e sulla previsione di ampliamento delle discariche.
La Valdera, ad esempio, incide solo per il 5% sulla produzione regionale di rifiuti ma ne raccoglie già oltre il 50% da tutta la Toscana. Il possibile ampliamento della discarica di Gello, richiesto alla Regione Toscana dal gestore Ecofor (le quote del quale sono in mano anche ai due principali Comuni della zona, Pontedera e Cascina) desta la preoccupazione di associazioni e partiti di opposizione.
Legambiente Valdera osserva che Pontedera e la Valdera rischiano di trasformarsi sempre più in un polo nazionale per lo smaltimento dei rifiuti speciali, con gravi conseguenze per il territorio e la salute dei cittadini: “Le ultime modifiche al progetto di ampliamento presentato da Ecofor Service sono emblematiche: un nuovo lotto da 3.042.000 mc, un volume pari a tre volte il famoso grattacielo Empire State Building, nessuna suddivisione in sotto-lotti, con uno smaltimento annuo inizialmente previsto in 220.000 tonnellate e ora passato a 350.000, garantendo profitti massimizzati fino al 2035 ma scaricando le conseguenze ambientali e sociali sulla comunità locale“.
Che la Valdera stia diventando sempre più un luogo dove smaltire i rifiuti da tutt’Italia, aggiunge Legambiente, è confermato da un’analisi condotta dagli uffici regionali sui rifiuti conferiti nelle discariche di Pontedera tra il 2020 e il 2022 che evidenzia come la categoria prevalente sia quella di “rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito nonché dalla potabilizzazione dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industriale”. I rifiuti smaltiti nelle discariche a Pontedera provenivano, già nel 2022, per circa il 40% da fuori regione.
Inoltre la maggior parte delle aziende toscane che smaltiscono in discarica a Pontedera risulterebbero essere impianti per la gestione di rifiuti che ricevono, a loro volta, rifiuti da tutta Italia, aggravando ulteriormente il problema: “Questa situazione non sembra preoccupare Ecofor Service che con le sue iniziative, a nostro avviso di green washing, investe fondi per organizzare incontri con personaggi famosi che parlano dei grandi temi ambientali ma si astengono dall’analizzare la situazione in Valdera”.
L’associazione ambientalista è invece convinta sostenitrice del polo del riciclo di Gello e del suo potenziamento, purché non aggravi la situazione ambientale: “Attendiamo ormai con rassegnazione l’avvio dell’impianto di trattamento dell’organico (costato oltre 22 milioni di euro) e diciamo che il tempo delle discariche è terminato. Chiediamo alle istituzioni regionali di interrompere l’analisi delle continue modifiche ai progetti proposti e di respingere le richieste di ampliamento delle discariche di Pontedera e Peccioli”.
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