Ecosistema

La laguna di Orbetello in mano ai cacciatori, la denuncia degli ecologisti

Capanno di caccia in laguna (foto archivio GrIG)
Capanno di caccia in laguna (foto archivio GrIG)
Nel mirino dell’associazione GrIG ci sono 14 capanni di caccia realizzati in area demaniale e l’imminente apertura di un’Azienda faunistico-venatoria di 435 ettari.

 

di Gabriella Congedo

Germano reale (foto archivio GrIG)
Germano reale (foto archivio GrIG)

ORBETELLO (Gr) – Giù le mani dalla Laguna di Orbetello! è il grido di allarme lanciato dal GrIG (Gruppo d’Intervento Giuridico onlus), associazione ecologista specializzata in diritto ambientale. Nel mirino ci sono 14 capanni di caccia (i cosiddetti botti) realizzati in area demaniale e l‘imminente apertura di un’Azienda faunistico – venatoria (AFV) in laguna dell’estensione di 435 ettari. Il tutto in una zona umida riconosciuta di importanza internazionale.

E così l‘associazione, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, ha deciso di vederci chiaro e il 9 gennaio ha inoltrato quella che in linguaggio giuridico si chiama “istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti” coinvolgendo i ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, la Regione Toscana, l’Agenzia del Demanio, la Capitaneria di Porto di Livorno, il Comune di Orbetello e i Carabinieri forestali.

I 14 capanni di caccia in area demaniale, argomenta la onlus, dovrebbero essere forniti di: titolo abilitativo edilizio, autorizzazione paesaggistica e valutazione di incidenza ambientale, in quanto ricadenti all’interno di siti della Rete Natura 2000, e di concessione demaniale marittima in quanto ricadenti nel demanio marittimo. Sembra invece che non abbiano alcuna autorizzazione.

Nemmeno l’Azienda faunistico-venatoria “Laguna di Orbetello”, che aprirà il 1°aprile, avrebbe le carte in regola perché, informa il GrIG, “risulterebbe costituita esclusivamente su terreni pubblici (Demanio dello Stato, Commissariato emergenza ambientale Laguna di Orbetello, Comune di Orbetello) senza alcuna preventiva procedura selettiva del concessionario. Si ignora se sia previsto alcun canone corrispettivo”.

Quanto al pregio ambientale della zona, l’associazione ecologista ricorda che le aree interessate sono tutelate dalle direttive europee sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna, della flora e dell’avifauna selvatica e ricadono in una Zona Umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Senza contare che sono tutelate con vincolo paesaggistico e ricadono in parte nel demanio civico di Orbetello.

Ce n’è più che abbastanza, secondo il GrIG, per chiedere l’annullamento ‘in via di autotutela’ per quanto riguarda l’Azienda faunistico venatoria e un’ordinanza di demolizione e ripristino ambientale per i 14 capanni di caccia.

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