Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

L’agricoltura sta cambiando: quella del terzo millennio sarà più sostenibile?

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Sembrerebbe di sì, a giudicare dal boom del biologico e dai buoni propositi dell’Europa. Ma non illudiamoci troppo e teniamo gli occhi aperti.

 

di Sandro Angiolini

Nelle ultime due settimane l’agricoltura ha occupato le pagine di molti media. A ragione: vediamo come.
– Una settimana fa si è conclusa a Bologna la 33ma edizione del SANA, la più importante rassegna/mostra del benessere naturale e dell’alimentazione biologica in Italia. I numeri parlano chiaro: il mercato del Biologico nel 2020 ha registrato, in Italia, un valore delle vendite pari a 4,35 miliardi di euro, con una crescita del 142% tra il 2010 e il 2020. Parallelamente il valore dell’export Bio si è attestato a 2,6 miliardi di euro, con una crescita del 149% del 2020 sul 2010 e un +3,5% rispetto al dato del 2019.

Forse proprio a causa della pandemia, che ci ha fatto riscoprire l’importanza del mangiare sano per tutelare la nostra salute, gli Italiani hanno aumentato la spesa in prodotti Bio. Produttori e distributori osservano interessati e si danno da fare per soddisfare questa domanda crescente ma con interessi spesso diversi tra di loro, e non sempre facili da conciliare. I politici spesso latitano.

– Ma c’è anche chi invece spesso si espone. Una decina di giorni fa il presidente francese Macron ha tenuto un discorso in occasione del congresso dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) svoltosi a Marsiglia. Per inciso, allo stesso congresso ha preso la parola anche Harrison Ford (sì, l’attore), che in rappresentanza di una ONG americana ha difeso il ruolo dei giovani ambientalisti impegnati in aspre battaglie per la difesa della natura nei Paesi del Terzo Mondo, dove rischiano la vita per farlo (Amazzonia docet).

Ma torniamo a Macron. Ha promesso di impegnarsi per mettere fine all’uso di pesticidi nell’agricoltura europea. Non sono parole da poco, soprattutto tenendo conto del fatto che dal 1° gennaio 2022 la Francia assumerà per 6 mesi il ruolo di presidenza dell’Unione, influenzando così le prese di decisione su una vasta serie di temi. E anche considerando che, giusto pochi giorni fa, le commissioni Agricoltura e Salute del Parlamento Europeo hanno adottato una posizione congiunta che approva sostanzialmente l’innovativa strategia “Dal produttore al consumatore” varata dalla Commissione nel maggio 2020. Non solo parole, quindi?

– Forse. Più o meno come quelle che i ministri dell’Agricoltura del G20 hanno annunciato al primo summit del settore tenutosi a Firenze proprio questo fine settimana. Dove giustamente è stato fatto notare (dalla Coldiretti) che ogni anno viene sprecato circa 1 miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% circa di quello prodotto nel mondo. In realtà a me risultano dati ancora superiori: dal 30 al 40% di ciò che produciamo va perduto in varie parti della catena di valore del cibo. 17 o 35%, la cifra è comunque impressionante e dovrebbe far riflettere coloro che puntano prima di tutto ad aumentare la produzione totale di alimenti (con qualunque mezzo), senza considerare questi elementi.

In conclusione: sembra che siamo vicini a cambiamenti importanti per aumentare la sostenibilità del settore agroalimentare. Ma non illudiamoci troppo e continuiamo a fare pressione nei luoghi e con gli strumenti giusti; compreso il nostro portafoglio.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.