Ecosistema

L’appello dell’Oasi Wwf Lago di Burano: aiutateci a ripartire

Foto di Fabio Cianchi
Foto di Fabio Cianchi
Dopo le ondate di maltempo di novembre e dicembre danni per circa 85 mila euro alle attrezzature e alle strutture. L’Oasi è stata la prima a nascere in Italia.

 

di Gabriella Congedo

CAPALBIO (Gr) – L’Oasi WWF Lago di Burano ha bisogno di aiuto. L’ondata di maltempo di novembre e poi le forti piogge di alcuni giorni fa hanno lasciato un conto salatissimo da pagare: barche, motori e capanni danneggiati, il pontile che si affaccia sulla laguna semidistrutto, così come molte delle attrezzature.

“Il danno complessivo si aggira sui 50 mila euro – dice Fabio Cianchi, responsabile delle Oasi Wwf della Maremma – ma se includiamo anche la falegnameria si arriva a 85 mila”. E non è tutto: argille e fanghi arrivati con l’acqua hanno portato anche concimi chimici e diserbanti, tutte sostanze che si vanno a depositare nelle zone umide, le aree più delicate.

L’Oasi WWF Lago di Burano è stata la prima a nascere in Italia, fondata da Fulco Pratesi nel lontano 1968. Dopo essere stata per decenni una riserva di caccia è diventata il paradiso degli uccelli migratori provenienti dal Nord Europa che si fermano qui a svernare. È anche un luogo di formazione per naturalisti e semplici amanti della natura, vi si fa didattica ed educazione ambientale ed è visitata da migliaia di bambini delle scuole e famiglie.

Adesso però serve aiuto per ripartire e restituire all’Oasi la dignità che merita.
Come aiutare. “Potete farlo in vari modi – spiega Fabio Cianchi – : facendo una donazione (per i dettagli scrivere a lagodiburano@wwf.it); partecipando a una delle nostre iniziative; organizzando cene, compleanni o altro presso la nostra struttura; dedicando un giorno di volontariato; regalando attrezzi usati inutilizzati; chiedendo aiuto tra i vostri amici e diffondendo il nostro appello”.
Può bastare un gesto semplice per contribuire alla rinascita di un paradiso naturale che è patrimonio di tutti.

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