Ecosistema

Le curiose storie di un germano reale e di un fenicottero rosa

Germano-reale-Fenicottero-rosa-toscana-ambiente
Una con un finale che non avremmo mai voluto e una con un finale “da favola”. Entrambe ambientate nelle oasi Wwf della Maremma.

 

di Fabio Cianchi, coordinatore Oasi Wwf provincia di Grosseto

CAPALBIO SCALO (Gr) – Si tratta delle storie di due uccelli: un germano reale, o come lo chiamano gli ornitologi Anas platyrhyncos, e un fenicottero rosa, Phoenicopterus roseus.
La prima storia non ha un finale allegro, ma siamo certi che il germano maschio C 52603 (questo è il codice dell’anello che portava alla zampa destra) sarà felice di essere ricordato dai lettori e dagli appassionati di natura.

Era il 24 dicembre 1991 quando il sottoscritto, all’epoca inanellatore e guardia Oasi della Riserva Naturale del lago di Burano, oggi coordinatore delle Oasi WWF di Maremma, alle 8 del mattino si recò all’impianto di cattura a scopo scientifico nei pressi del centro visite per controllare le voliere.
Come ogni giorno, l’impianto aveva dato ottimi risultati; moriglioni, folaghe e germani reali erano entrati attratti dal cibo e, non riuscendo più a trovare l’uscita, avevano passato la notte nella voliera. La mattina con grande cura vennero presi e condotti per il tempo necessario alla sede del WWF per le operazioni di inanellamento.

I moriglioni e le folaghe, dopo le procedure di inanellamento, venivano riportate sulle sponde del lago per essere nuovamente liberate, visto che per le loro caratteristiche biologiche non sono in grado di volare facilmente lontano dall’acqua mentre le anatre di superficie, come il germano reale, venivano immediatamente rilasciate, dopo aver applicato un anello di acciaio alla loro zampetta e aver preso alcune misure, utili per la scienza: lunghezza del becco, dell’ala, del tarso ed infine il peso.

Il germano reale C 52603 fu di nuovo libero di continuare a passare l’inverno in Maremma per poi tornare a nidificare, molto probabilmente, nel centro o nord Europa. Ogni anno questo viaggio, in primavera verso nord e alla fine dell’estate nuovamente in Maremma per godere del mite clima mediterraneo. Di lui non si sono avute più notizie fino a quando l’ISPRA, organo scientifico dello Stato, che detiene il data base degli uccelli inanellati, mi inviò una cartolina per avvisarmi del suo rinvenimento.

Purtroppo la notizia da una parte mi ha fatto molto piacere, dall’altra ha lasciato un po’ di amaro in bocca, perché il bellissimo germano era stato ucciso a Zagubica (Serbia). Raramente uccelli come il germano riescono a sopravvivere così a lungo perché, essendo una specie cacciabile, il rischio di essere uccisi è molto alto.

La seconda storia ha invece un finale più roseo (non poteva che essere così, trattandosi di un fenicottero rosa). Nel 1994 uno sparuto gruppetto di fenicotteri decise di provare a nidificare nella bellissima laguna di Orbetello, sopra un piccolo isolotto che da alcuni anni ospitava anche un’importante garzaia (così si chiamano le colonie di aironi) di airone cenerino e garzetta.

Inizialmente i nidi costruiti furono 76, ma a causa del disturbo arrecato da alcune persone la maggior parte decise di abbandonare e ne rimasero solamente 26, ma questa volta sotto stretta sorveglianza dei volontari del WWF e di alcuni abitanti di Neghelli, fino alla schiusa delle uova e all’involo dei piccoli.
Dopo circa un mese i ricercatori decisero di inanellare i giovani, come da anni avveniva in Francia e Spagna, nelle grandissime colonie del Mediterraneo. Il 16 agosto 1994 i piccoli vennero radunati in un piccolo recinto dove, uno alla volta, vennero presi e inanellati; anello in acciaio alla zampa sinistra e anello blu in Pvc alla zampa destra.

Da allora i 26 piccoli orbetellani rosa hanno girato tutte le zone umide del Mediterraneo, consentendo di ricostruire le loro rotte migratorie e fornire importanti dati per la loro conservazione. Ultimamente ci è giunta notizia di uno di loro (IBB) che da alcuni anni ha deciso di riprodursi in Francia, nella Camargue, alle saline d’Agues Mortes.

Non si è certamente trattato di una femmina molto “girandolona” perché dopo sporadiche visite in Sardegna (l’ultima nel 2005) sembra si sia stabilita definitivamente nella Camargue, dove ogni anno mette al mondo un piccolo fenicottero con parte dei cromosomi orbetellani.

Una storia a lieto fine, nella speranza che un giorno o l’altro IBB o i suoi eredi decidano magari di nidificare nella Laguna di Orbetello, Riserva naturale e Oasi WWF. Queste e altre interessanti storie di vita vissuta con gli animali potrete ascoltarle durante la visita guidata nelle Oasi WWF della Maremma.

Tags