Ecosistema

Le ruspe scorrazzano sulle spiagge dell’Elba, Legambiente: nidi di tartaruga a rischio

Ripascimenti sabbia Lacona
Ripascimenti sulla spiaggia di Lacona (foto Legambiente Arcipelago Toscano)

Interventi di ripascimento a stagione iniziata. L’associazione: “Tutte le promesse di spiagge tarta-friendly sono andate a farsi benedire”.

 

di Gabriella Congedo

Ripascimenti alla Biodola (Legambiente Arcipelago Toscano)
Ripascimenti alla Biodola (Legambiente Arcipelago Toscano)

ISOLA D’ELBA (Li) – C’è un gran fervore di ripascimenti sulle spiagge dell’Isola d’Elba, in una tardiva battaglia contro l’erosione costiera che si mangia gli arenili.
Peccato che questa sia anche la stagione di nidificazione delle tartarughe marine. Un evento raro e delicatissimo a queste latitudini. Le Caretta caretta depongono di notte e la mattina all’alba i volontari perlustrano le spiagge in cerca di tracce. Ma spesso ruspe e trattori arrivano prima di loro e cancellano tutto, sia le tracce sia, ovviamente, gli eventuali nidi.

E’ un film già visto qui all’Elba. A sollevare il problema è ancora una volta Legambiente Arcipelago Toscano che per amor di precisione fornisce anche un elenco dei principali interventi in corso. Vediamolo.
Alla Biodola, una delle più gettonate località turistiche dell’isola, è in corso un massiccio ripascimento della spiaggia con mezzi pesanti e spostamento di enormi quantità di sabbia. A pochi passi da questa specie di cantiere industriale intanto la gente continua a fare il bagno come se nulla fosse.
A Marina di Campo alcune aree sono ben gestite mentre in altre impazzano le ruspe. I continui ripascimenti, spiega Legambiente, hanno creato una spiaggia artificiale composta di materiali differenti e alla prima mareggiata estiva si formano “gradoni” di sabbia impossibili da risalire per una tartaruga marina che fosse intenzionata a deporre le sue uova.
A Lacona invece si sta provvedendo a un “vaglio” della sabbia con un grosso mezzo meccanico, su una spiaggia che fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e accanto alle dune protette.

L’elenco non è esaustivo, informa l’associazione ambientalista, ed episodi del genere, a stagione turistica e di nidificazione delle tartarughe marine iniziata, stanno avvenendo un po’ ovunque.
A questo punto viene spontaneo chiedersi: ma questi benedetti lavori non si potevano fare prima? A quanto dicono le amministrazioni comunali, gli interventi su alcune spiagge sarebbero iniziati in ritardo a causa del mancato arrivo in tempo dei finanziamenti regionali.

Rimane il fatto che le nidificazioni di Caretta caretta avvenute all’Elba negli ultimi anni hanno rappresentato molto per l’immagine turistica e ambientale dell’isola. Qualcuno ricorderà che nel 2018 sulla spiaggia di Straccoligno, in pieno agosto, decine di tartarughine fecero capolino all’improvviso da sotto un asciugamano. La notizia rimbalzò dappertutto e il video girato dai bagnanti divenne virale con milioni di condivisioni.

E allora vale la pena fare qualcosina in più per aiutare questi affascinanti rettili marini a riprodursi. Non basta proclamare l’Elba “l’isola delle tartarughe”, ci vogliono i fatti. Per esempio, propone Legambiente, i Comuni dell’isola potrebbero adottare un protocollo comune per la gestione sostenibile delle spiagge invece di andare in ordine sparso.

Intanto l’estate 2021 non è partita benissimo. “Tutte le promesse di spiagge “tarta-friendly” fatte da Regione e Comuni sono andate a farsi benedireè l’amaro commento del Cigno Verde isolano – e al posto delle tartarughe la mattina sulle spiagge scorrazzano le ruspe, che aggravano tutti i fenomeni che poi si crede di risolvere con ripascimenti tanto costosi quanto tardivi ed effimeri”.
Rimane solo da sperare che qualche tartaruga intraprendente riesca nonostante tutto a scovare un angolino tranquillo per farsi il suo nido in santa pace. Attendiamo fiduciosi.

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