Il progetto si chiama ‘Da vaso a vaso’ ed è il primo del genere in Europa. Tra i vantaggi il minor impatto ambientale e costi di smaltimento quasi azzerati.
Redazione
28 giugno 2024
PISTOIA – Una filiera circolare corta e certificata, tutta toscana, che va dai vasi scartati dei vivaisti fino ai produttori di vasi di Pistoia e dintorni, passando per Revet a Pontedera dove avverrà l’integrazione nel sistema di riciclo degli imballaggi di plastica della Toscana.
Sta per partire nel distretto vivaistico di Pistoia il primo progetto di filiera corta di riciclo dei vasi di plastica. Si chiama “Da vaso a vaso” ed è stato presentato all’ultima assemblea dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI). Partirà dal prossimo settembre e coinvolgerà i vivaisti dell’Avi (soggetto referente del Distretto), Revet per il ritiro e la rigenerazione della plastica, stampatori di vasi e commercianti specializzati (agrarie) del territorio pistoiese.
Come funziona la filiera
Grazie a un accordo di filiera siglato ai primi di giugno, a partire da settembre 2024 Revet, la società di Pontedera a capitale prevalente pubblico che raccoglie, seleziona e prepara per il riciclo tutte le raccolte differenziate degli imballaggi della Toscana, inizierà a raccogliere i vasi (e i tubi di irrigazione) scartati dai vivai pistoiesi: o direttamente nelle grandi aziende vivaistiche o nell’apposito centro di stoccaggio costituito presso AGRIBIOS per il conferimento dei piccoli vivaisti.
Negli impianti di Revet questi scarti di plastica verranno prima bonificati e poi trattati insieme alle plastiche provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi dei cittadini toscani per arrivare a produrre quel granulo poliolefinico che costituisce la materia prima riciclata già adesso utilizzata per produrre vasi riciclati.
Alcune grandi aziende di stampaggio di vasi di Pistoia e dintorni, firmatarie dell’accordo di filiera, acquisteranno il granulo per produrre vasi certificati che saranno poi acquistati e commercializzati da alcune importanti agrarie (anch’esse firmatarie dell’accordo) dove i vivaisti normalmente si riforniscono.
I vantaggi del riciclo a km 0
«È la prima filiera corta di riciclo dei vasi di plastica in Europa – ha dichiarato il presidente di AVI Alessandro Michelucci – perché le aziende coinvolte si trovano tutte in un raggio di pochissimi chilometri. Questo significa una drastica riduzione del consumo di energia e minore impatto ambientale. E i vasi saranno certificati, con conseguenti vantaggi d’immagine e commerciali per i nostri vivai». Michelucci si è soffermato anche sull’immediato vantaggio economico di questo progetto di filiera per i vivaisti di AVI che «vedranno quasi azzerati i costi di smaltimento della plastica» dal momento che i vasi rappresentano una gran parte di quella utilizzata nei vivai e il conferimento degli scarti di vasi (e tubi di irrigazione, che però incidono poco come quantità) a Revet sarà gratuito, a parte i costi di trasporto e della logistica.
«Per noi di Revet – ha spiegato l’amministratore delegato di Revet Alessia Scappini – l’accordo comporterà un po’ di aumento della quantità di plastiche trattate e di granulo venduto, oltre al vantaggio d’immagine di contribuire a una Regione che ha costruito questa filiera unica dal punto di vista della circolarità. Mentre gli stampatori potranno contare sull’affidabilità del prodotto ricevuto da noi e avranno la certezza di un mercato locale di acquirenti dei vasi così prodotti». Lo stesso vale per le agrarie, che avranno la garanzia di essere «le uniche a poter vendere ai vivaisti pistoiesi questi vasi certificati». Insomma per Scappini «è un accordo di filiera in cui tutti hanno benefici, purché ciascuno faccia la propria parte mantenendo gli impegni presi. Anche perché gli obiettivi di sostenibilità oggi riguardano tutti i tipi di aziende».
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