Ecosistema

Nido a sorpresa all’Isola d’Elba: decine di tartarughe marine sbucano dalla sabbia

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Foto da Legambiente Arcipelago Toscano

Legambiente: “Sembra una nidificazione molto importante”. Si tratta del quarto nido accertato in Toscana dopo i tre di Marina di Massa.

 

di Gabriella Congedo
19 settembre 2022

Foto da Legambiente Arcipelago Toscano
Foto da Legambiente Arcipelago Toscano

ISOLA D’ELBA (Li) – E’ un piccolo miracolo quello avvenuto all’isola d’Elba. La mattina del 17 settembre, a sorpresa, sulla spiaggia di Sant’Andrea hanno incominciato a emergere dalla sabbia decine di tartarughine. Incredibilmente nessuno si era accorto del nido, era del tutto sconosciuto anche se la spiaggetta è famosa e molto frequentata. A quanto pare mamma tartaruga è stata brava a nascondere le sue tracce. Si tratta del quarto nido accertato quest’anno in Toscana, gli altri tre sono tutti a Marina di Massa (leggi qui l’articolo).

I primi a veder uscire le tartarughine sono stati due bagnini, Nicolas Scamardella e Mauro Cardella mentre Barbara Bisso për prima ha avvertito le volontarie di Legambiente che hanno subito messo il nido in sicurezza e sotto sorveglianza. Le nascite sono proseguite alla spicciolata stanotte tra le 1,00 e le 3,00 e nelle prime ore della mattina. In tutto altre 10 tartarughine nate nella giornata di oggi e si attendono altre nascite nei prossimi giorni.

La nidificazione di Sant’Andrea è sorprendente per vari motivi, fanno sapere da Legambiente: è a soli 7 metri dalla battigia; mamma tartaruga ha scelto una spiaggia piccola e affollata (l’unica sabbiosa della costa nord occidentale) dove non si riteneva probabile un evento del genere; nessun tentativo di nidificazione si era mai registrato su questo versante dell’isola; i tartarughini stanno uscendo anche in pieno giorno anziché di notte come avviene di solito.

 Quante tartarughe contiene il nido? Per ora impossibile dirlo. “Tutto lascia pensare a una nidificazione molto importante – dice Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago Toscano – sia per i numeri che per la scelta di una piccola spiaggia di sabbia che rappresenta l’unico sito possibile in una costa rocciosa che va da dopo la Paolina fino a oltre Pomonte. Bisognerà aspettare l’apertura del nido da parte dei ricercatori dei ricercatori di ARPAT e Istituto Zooprofilattico. Solo allora potremo sapere il numero delle tartarughe nate, di quelle che non ce l’hanno fatta e delle uova che non si sono schiuse”.

Intanto c’è un problema da risolvere: le tartarughine sembrano essere attratte da due grossi fari che illuminano il piazzale dove attraccano le barche, rischiando di far perdere i piccoli rettili marini negli anfratti degli scogli o di farli ritornare sulla spiaggia. Una forma di inquinamento luminoso molto pericolosa che andrebbe ridotta il più possibile per garantire il completo successo di una nidificazione che si annuncia come eccezionale. Ma forse spegnere due fari per qualche giorno non è un’impresa impossibile.

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