Impatto (quasi) zero - di Laura Lop

Niente è più adattabile dell’acqua

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Stiamo vivendo un’epoca di grandi cambiamenti e non abbiamo manuale di istruzioni se non gli insegnamenti dei maestri transitati prima di noi.

 

di Laura Lop

La settimana in cui abbiamo vissuto il giorno più caldo di sempre si è finalmente conclusa disciogliendosi tra lampi e scrosci di refrigerante acqua piovana.
Termometri roventi e oltre i record in molti paesi dell’Europa: Parigi è arrivata a 42,6° con un 30% di decessi in più dovuti al caldo rispetto allo scorso anno, il Belgio ha toccato 39,9°, ossia la temperatura più alta riscontrata dal 1833, in Alaska per la prima volta si sono registrati oltre 30 gradi.

Leggevo di notizie quasi apocalittiche in giro: centrali nucleari tedesche chiuse per difficoltà a raffreddare i reattori, stazioni inglesi bloccate per il surriscaldamento dei cavi elettrici, delfini agonizzanti costretti a nuotare in un mare a bollore (si parla di 5° di calore in più rispetto alla media di luglio). Luglio ha continuato il trend del mese scorso, che si è confermato il giugno più caldo di sempre.
Aria e acqua, due elementi fondamenti per la nostra sopravvivenza, sembrano spinti in una corsa crescente al surriscaldamento.

Per gli appassionati di storia è interessante rileggersi un trattato che si perde nei secoli, per l’esattezza il VI avanti Cristo, scritto da un antico filosofo greco chiamato Anassimene di Mileto. La sua “teoria dei quattro elementi” sostiene l’importanza dell’armonia tra quattro elementi naturali: l’aria, l’acqua, la terra, il fuoco.
Dall’alchimia di questa combinazione in equilibrio si ottiene ogni sostanza da cui è composta la materia, con il potere aggregante dell’amore (forza attrattiva) o dell’odio (forza repulsiva).
La teoria fu ripresa dal più famoso medico greco Ippocrate che associò i quattro elementi a temperamenti e parti del corpo umano (ad esempio il fegato con il fuoco).

I medici antichi avevano in comune questa visione fluida tra il micro e il macrocosmo, tra l’uomo e gli elementi, tra l’interconnessione di ogni essere vivente per cui non era bizzarro affermare che dall’interazione dei quattro elementi naturali potesse dipendere ogni fenomeno del pianeta.

Dove voglio arrivare con questa apparente divagazione? Se il pianeta che abitiamo è ammalato, lo siamo inscindibilmente anche noi. La rabbia legata al fegato, che il buon vecchio medico greco associava al fuoco, è dilagante. La temperatura tende a innalzarsi così come il nostro livello di frustrazione e mancanza di lucidità.
Questa condizione appare più lampante nei centri urbani che sono mediamente più caldi perché asfaltati, densamente popolati e con scarsa vegetazione che mitiga la temperatura e i cuori.

Ho trovato un titolo in risposta a questi strani soggetti definiti “negazionisti”: un’ondata di calore non significa cambiamenti climatici, ma molte sì.
Stiamo irrimediabilmente vivendo un tempo di grandi cambiamenti, come al solito senza manuale di istruzioni se non gli insegnamenti di tutti i maestri transitati prima di noi.
Lao Tzu diceva: “Bisogna essere come l’acqua. Niente ostacoli, essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza, scorre di nuovo. In un recipiente quadrato, è quadrata. In uno tondo, è rotonda. Niente esiste al mondo più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei”.

 

Laura Lo Presti vive sulle colline del Montalbano, circondata dalla Natura e dai suoi gatti. Attivista ambientale per passione, collabora con il Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori (www.rifiutizerocapannori.it) e con Ekoe società cooperativa (www.ekoe.org) per la commercializzazione di stoviglie e imballi ecologici.







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