Inquinamento

Noi ambientalisti di Pistoia e Prato: ci chiamano isterici? Ne siamo orgogliosi

Piana-Pistoiese
Da qualche tempo siamo oggetto di pesanti critiche, a cominciare dal presidente del Distretto vivaistico Francesco Mati per finire con Enrico Rossi. E allora è il momento di fare chiarezza.

 

Associazione Acqua Bene Comune Pistoia
Associazione Alleanza Beni Comuni Pistoia
Obiettivo Periferia
WWF Pistoia Prato
Bio Distretto del Montalbano

PRATO, PISTOIA – Da qualche tempo sui giornali locali le associazioni firmatarie del presente comunicato sono oggetto di pesanti critiche: ha iniziato il tiro al bersaglio il presidente del Distretto vivaistico Francesco Mati accusandoci di essere poco propositivi; a questa critica ha già efficacemente replicato Marco Beneforti, presidente del WWF Pistoia-Prato; lo stesso Mati ha rincarato la dose nell’intervista rilasciata a un giornale pistoiese in cui alcuni tra noi sono definiti – non si sa bene se dal giornalista o dallo stesso Mati – “feroci detrattori” e vengono accusati di “fare terrorismo e non dialogare”; per finire con il presidente Rossi che sull’organo di stampa della Regione ci rimbrotta di fare un “ambientalismo talvolta esasperato e isterico”.

Riteniamo che sia ora di fare chiarezza e di mettere alcuni puntini sulle i, a cominciare proprio dal presidente della nostra Regione Enrico Rossi:

  • Ebbene sì, caro presidente, siamo orgogliosi di essere “talvolta esasperati ed isterici”, se questo significa vigilare instancabilmente ed essere intransigenti nella tutela della salute e dell’ambiente che ne è un determinante fondamentale, informare e diffondere notizie scomode che qualcuno preferirebbe rimanessero nascoste, criticare, se occorre anche ferocemente, provvedimenti delle nostre amministrazioni che sono in contrasto con la tutela della salute e dell’ambiente. Siamo orgogliosi, ad esempio, di aver contribuito a diffondere presso l’opinione pubblica i rapporti di ARPAT sui livelli di contaminazione da pesticidi delle acque della Piana pistoiese e di non aver perso occasione per denunciare – anche presso la giustizia amministrativa – l’illegittimità del Decreto della Giunta Regionale 43R del 30 luglio 2018, approvato alla chetichella quando i Pistoiesi si accingevano ad andare in vacanza. Con tale decreto nelle aree di salvaguardia attorno ai pozzi dell’acquedotto si autorizza l’uso di centinaia di pesticidi, tra cui addirittura alcuni principi attivi già da tempo vietati dal Ministero della Salute, nonché del glifosato, cancerogeno probabile per l’OMS e interferente endocrino per l’EFSA.
    Se oggi la Giunta ha corretto per lo meno gli errori più macroscopici commessi, vietando ciò che già il Ministero della Salute aveva da tempo vietato e aggiungendovi il divieto del glifosato, forse un po’ di merito l’abbiamo avuto anche noi,
    con le nostre “esasperate e isteriche” denunce! Vogliamo quindi continuare in quest’opera di pungolo nei confronti delle istituzioni: proprio per questo nel nostro ultimo comunicato abbiamo ricordato agli amministratori regionali che il Dimetoato (il principio attivo alla base del Rogor, tanto per intenderci) è stato recentemente revocato e non è proprio il caso che esso compaia nell’elenco dei prodotti utilizzabili in prossimità dei pozzi dell’acqua potabile. Toglietelo dunque subito, per non dover poi chiedere scusa come siete stati costretti a fare per gli altri cinque pesticidi di cui avevate permesso l’uso nonostante fossero già vietati.
  • Vogliamo poi tranquillizzare gli amici vivaisti: mai e poi mai li abbiamo denigrati di fronte alla pubblica opinione, o abbiamo inteso diffamarli o tantomeno compromettere la loro reputazione con calunnie o maldicenze, per cui non meritiamo proprio di essere definiti loro “detrattori”, per di più “terribili”. Informare la popolazione sui rischi connessi all’uso dei pesticidi o divulgare i rapporti di ARPAT sullo stato di contaminazione delle acque nella Piana pistoiese, ponendo in evidenza le criticità che ARPAT stessa considera legate alle attività vivaistiche, non può in alcun modo essere considerato una forma di denigrazione nei confronti di chi esercita tali attività, quanto piuttosto uno stimolo a cercare strade nuove e diverse per porre rimedio all’attuale contaminazione dei corsi d’acqua del territorio. In particolare la contaminazione da diserbanti, che lo stesso direttore di ARPAT non ha esitato a definire grave, impone che si metta mano con celerità a misure in grado effettivamente di riportare lo stato delle acque nei limiti imposti dalla normativa.
    I convegni da noi promossi, per il livello scientifico e l’indiscutibile competenza dei relatori, potevano essere l’occasione per instaurare un dialogo costruttivo con il mondo del vivaismo: il dialogo, però, non si incentiva certo rivolgendo accuse di terrorismo a chi tra noi riferisce quanto è ormai ben noto nella letteratura scientifica internazionale circa i rischi legati all’utilizzo dei pesticidi o accusando le nostre associazioni di non collaborare: ci sembra di aver mostrato con i fatti che stiamo dando un valido contributo, anche sul piano scientifico, (vedi ad esempio il convegno del 28 settembre promosso dai giovani di Città in Cammino) e continueremo a darlo, anche con iniziative programmate a breve scadenza.
  • Rivendichiamo poi il merito, grazie ai nostri insistenti e un tantino “esasperati” interventi, di aver smosso le acque, visto che il sindaco di Pistoia ha iniziato a farsi carico della tutela delle acque destinate alla potabilizzazione con la recente ordinanza relativa ai pozzi di San Pantaleo. Tale provvedimento, sia pur parziale e non risolutivo, è un primo passo nella direzione da noi auspicata: il divieto di utilizzo di prodotti fitosanitari nell’intera area di salvaguardia dei pozzi per uso potabile, specie in presenza di comprovata vulnerabilità della falda acquifera. Per ora il divieto imposto dal sindaco si ferma ai 20 metri dai pozzi mentre nei restanti 180 metri di raggio, per effetto dell’improvvido Decreto regionale 43R (il cosiddetto PUFF), si possono ancora usare centinaia di fitofarmaci, di cui alcuni anche molto tossici.
  • Adesso, come auspica anche il sindaco, tocca alla Regione proseguire nel cammino, correggendo radicalmente la normativa relativa alla tutela delle acque, specie di quelle destinate all’uso umano. La nostra lotta ambientalista continua, fiduciosi per un futuro migliore.