Giovedì 3 luglio l’incontro sulla “critica della modernità” del noto intelletuale. Sabato 5 luglio “Giulietto Chiesa, l’uomo, gli aneddoti” per ricordare il giornalista indipendente.
di Marcello Bartoli
1 luglio 2025
BARBERINO TAVARNELLE (FI) – Ci sono uomini che grazie alle loro doti sono in grado di lasciare un solco profondo nel panorama culturale o giornalistico di un Paese. Quest’anno il Tignano Festival per l’Ambiente e l’Incontro tra i Popoli di Barberino Tavarnelle ricorda l’intellettuale Pier Paolo Pasolini e il giornalista Giulietto Chiesa, deceduto cinque anni or sono.
Giovedì 3 luglio l’incontro 50 anni senza Pasolini che celebra la sua scomparsa a distanza di ormai mezzo secolo sarà guidato da Franco Zabagli del Gabinetto Vieusseux di Firenze e moderato da Anna Soldani. Durante la serata a ingresso libero al Castello di Tignano dalle ore 21:15 saranno proiettati due cortometraggi degli anni Settanta.
Visioni profetiche, analisi che anticipavano i tempi, prospettive di osservazione della realtà originali e mai banali. Entrambi, ognuno a suo modo, erano avvezzi a non volersi mai sentire legati al pensiero “dominante” o più popolare del tempo che stavano vivendo, semmai a entrare dentro le sue pieghe rovesciandolo e ribaltandolo fino a trovare nuova linfa per sopravvivere a una realtà che avrebbero voluto diversa, assetati di giustizia quali erano.
Manipolazione mediatica, omologazione culturale, conformismo, consumismo, perdita dell’identità profonda dell’individuo. La critica della modernità di Piero Paolo Pasolini è quantomai attuale. Il suo argomento principe è la drammatica denuncia di quella che lui definisce la “mutazione antropologica” che vede in corso negli Italiani come conseguenza del boom economico avvenuto nel Belpaese tra gli anni ’50 e ’60.
Per Pasolini la diffusione del consumismo ha causato un genocidio culturale. In altri termini: le culture particolari, regionali, tramite la rivoluzione delle infrastrutture e del sistema d’informazione vengono travolte e distrutte da una nuova cultura omologatrice, edonistica e neo-laica che provoca un radicale mutamento negli usi e costumi e nelle pratiche di vita degli Italiani. Insomma, quello che Pier Paolo Pasolini vede crearsi è un drammatico vuoto valoriale.
Questo cambiamento è riscontrabile in una dimensione linguistica, in una dimensione etica e in una dimensione estetica. Questa nuova cultura consumistica che si impone si configura in ultima analisi come una dittatura, cioè – nel linguaggio pasoliniano – come un nuovo fascismo, ancor più totalizzante e repressivo del “fascismo storico”. Insomma: la mutazione antropologica è la sostituzione della varietà di culture particolari italiane con un’unica cultura omologatrice e totalizzante.
Sabato 5 luglio dalle 21:30 saranno invece il figlio Lorenzo e i giornalisti Adalberto Gianuario, Franco Fracassi e Berenice Galli i protagonisti dell’incontro Giulietto Chiesa, l’uomo, gli aneddoti. Il giornalista era già stato ospite del Tignano Festival nel luglio del 2017 per parlare del dominio che le élite internazionali e il mercato esprimono attraverso i media mainstream manipolando la realtà, le coscienze e cambiando la percezione e gli scopi delle persone.
Chiesa aveva spesso dichiarato che “la speranza risiede nei pochi e coraggiosi giornalisti e media indipendenti della rete internet. Lo scontro tra realtà percepita e realtà ‘vera”’ è quotidiano. Ma il futuro dell’uomo dipende dalla verità, da conoscenze autentiche e non può essere basato sulle menzogne”.
L’incontro di questa edizione del Festival vuole ricordare la sua figura di giornalista sempre controcorrente che si è distinto per aver osservato la realtà attraverso analisi sociali e politiche coraggiose, visioni del mondo mai scontate che hanno anticipato spesso il decorso degli avvenimenti. In pochi ne conoscono però il lato umano e i tanti aneddoti che i relatori sono pronti a raccontare.
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