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Petizione contro base militare a San Rossore: raggiunte quasi 50.000 firme in due giorni

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Boom di adesioni alla protesta contro la decisione del Governo di realizzare una cittadella militare all’interno dell’area protetta. 

 

di Iacopo Ricci

PISA – Il contatore procede spedito e non si ferma mai. In meno di 48 ore ha quasi raggiunto le 50.000 firme la petizione on line contro la realizzazione di una cittadella militare a Coltano, a sud di Pisa, all’interno del parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. A lanciarla è stata Rossella Catanese, docente dell’Università La Sapienza di Roma.

Ricapitoliamo i fatti. Il progetto del Governo prevede una nuova struttura militare, definita “opera strategica per la difesa nazionale”, che sorgerà dove ora c’è la  stazione radio abbandonata di Coltano, per anni distaccamento della base americana di Camp Darby. Il relativo decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 marzo, la definisce una “struttura funzionale dedicata per il Gruppo intervento speciale del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e del Centro cinofili, centri di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri, impegnati nell’attività antiterrorismo e nella sicurezza delle rappresentanze diplomatiche a rischio, nonchè nelle attività delle forze speciali e delle forze per operazioni speciali delle Forze armate”. Il centro di addestramento occuperà una superficie di 70 ettari (circa 100 campi di calcio) e, vista la sua funzione di “opera destinata alla difesa nazionale”, sarà realizzata con i fondi del Pnrr e procedure semplificate.

La petizione su Change.org, come dicevamo, è stata lanciata appena due giorni fa e sta facendo il pieno di firme. Fra le ragioni del rifiuto dell’intervento nel Parco di San Rossore ci sono, si legge nel testo, “la missione e gli scopi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e lo statuto dell’Ente Parco“.

Per quanto riguarda il primo punto: “La trasformazione in base militare di una riserva naturale, che da oltre 40 anni è riconosciuta come area protetta per decisione della Regione e dello stesso Stato, va contro la missione “green” e non ha nulla a che vedere con la vocazione di “resilienza”, ora prontamente sacrificata a esigenze militari“. Ma questa scelta, sottolinea Rossella Catanese, è in palese contrasto anche con la missione dell’Ente Parco che ha tra le sue finalità statutarie la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale. “In una fase storica come quella attuale, che assiste alle conseguenze di uno scellerato impatto ambientale, conseguenze trascurate per decenni, è dovere di tutti i cittadini una difesa responsabile delle preziose risorse ambientali di un ecosistema sempre più fragile“.

Mentre la petizione prosegue la sua corsa, il fronte del “no” alla cittadella militare si allarga ed è ormai diventato un fiume in piena. Sono già state depositate due interrogazioni parlamentari (Manifesta e Sinistra Italiana) e presto un’interpellanza verrà discussa al consiglio comunale di Pisa.

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