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Piombino, il Wwf sull’ex discarica di Rimateria: “La Regione intervenga”

Piombino, il Wwf sull'ex discarica di Rimateria: "La Regione intervenga"
L'area della discarica di Piombino. (Fonte Google).

L’associazione giudica inadeguata la gestione attuale: “Rischio sversamenti con l’arrivo delle piogge”. No all’ipotesi di raddoppio dei volumi.

 

PIOMBINO (Li) – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Wwf  Toscana che lancia l’allarme per la grave situazione nella quale verserebbe ancor oggi il sito dell’ex discarica di Rimateria a Piombino, in Val di Cornia.

La prima preoccupazione riguarda l’inadeguatezza nella gestione attuale della discarica, commissariata dopo il fallimento di Rimateria. Basti pensare al fatto che esiste un forte rischio, se non ci saranno interventi preventivi, che con l’avvicinarsi della stagione piovosa il livello di percolato presente possa sversare, creando un vero e proprio disastro ambientale che coinvolgerebbe suolo, falde e che potrebbe arrivare al mare.

La seconda preoccupazione riguarda la procedura fallimentare in corso: poiché esiste un piano industriale che prevede il raddoppio dei volumi di discarica, questo potrebbe portare, come abbiamo appreso da fonti di stampa, al subentro di un ulteriore ente gestore che porterebbe l’attuale discarica fino a tre milioni di metri cubi.

Tutto questo è assolutamente inaccettabile: il territorio della Val di Cornia e i suoi cittadini hanno subito e sopportato in tutti questi lunghissimi anni una continua industrializzazione e creazione di discariche non a norma, che hanno causato danni ambientali e alla salute dei cittadini. Crediamo che, per scongiurare tutto questo, si debba porre l’attenzione all’imminente scadenza delle concessioni demaniali relative alle discariche ex Lucchini e alla LI 53, concessioni che probabilmente sono ormai inadeguate poiché la finalità, per la quale furono concesse, era di creare una discarica per rifiuti siderurgici, ormai incompatibile con la destinazione urbanistica della zona e che presentano condizioni a cui Rimateria spesso non ha adempiuto.

Non può sfuggire a nessuno che il rinnovo di tali concessioni, legato addirittura al possibile ampliamento della discarica, riaprirebbe all’infinito un capitolo che invece la Val di Cornia chiede che sia assolutamente chiuso per sempre. Per tale motivo il Wwf chiede l’annullamento delle attuali concessioni e che le aree in oggetto ritornino immediatamente nella disponibilità del pubblico demanio.

Si ricorda che Piombino già ospita un SIN (Sito di Interesse Nazionale) di 928 ettari a terra e di 2015 ettari a mare, praticamente ancora totalmente da bonificare, che comprende l’ex area industriale, le aree portuali, l’ex centrale Enel e due vecchie discariche esaurite e mai messe in sicurezza.

Pertanto rifiutiamo con forza l’ipotesi di creare un polo dei rifiuti sull’ex sito di Rimateria, accampando velleità occupazionali. Ricordiamo che abbiamo un’area portuale che ha assorbito ingenti contributi economici ma che ancora non ospita realtà economiche valide a causa di un’attesa infinita inerente il futuro, ancora molto incerto, delle ex acciaierie, ora Jindal.

Inoltre ci piacerebbe sapere, per trasparenza verso i cittadini, quali materiali furono portati in discarica al tempo delle inchieste della magistratura che videro coinvolte le aziende Lonzi e Rari. Il solo modo per saperlo sono i carotaggi, ad oggi sempre negati. Chiediamo a tutte le pubbliche amministrazioni interessate – Stato, Regione Toscana e Comune di Piombino – per le rispettive competenze, che senza ulteriori indugi o dilazioni si ponga mano al risanamento dell’intera area, con la formalizzazione dello stato di emergenza ambientale e il reperimento e messa a disposizione di adeguati finanziamenti pubblici. Quest’area deve essere recuperata da un lato per gli usi urbanistici previsti dal Comune e dall’altro per restituirla bonificata e ambientalmente recuperata alla comunità della Val di Cornia.

Il delegato WWF Italia per la Toscana Roberto Marini
Il delegato WWF per Livorno e la Val di Cornia Antonio Martelli

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