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“Prima” fiorentina per l’iniziativa di Coldiretti “Stop Cibo Falso”

Piccoli chef al lavoro. (Foto da Coldiretti Toscana).
Piccoli chef al lavoro. (Foto da Coldiretti Toscana).

Mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per introdurre l’obbligatorietà dell’indicazione del luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento.

FIRENZE – Una grande folla di cittadini ha partecipato questa mattina al Mercato Campagna Amica delle Cascine alla “prima” fiorentina della nuova iniziativa Coldiretti “Stop Cibo Falso” la petizione indirizzata al Parlamento Europea per introdurre l’obbligatorietà dell’indicazione del Paese d’origine o luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento.

“Si tratta dell’avvio di una mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana – ha detto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – Nonostante i passi in avanti, infatti, permangono ancora ampie zone d’ombra e ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute”.

Da questa settimana è entrato in vigore il decreto sull’indicazione in etichetta dell’origine obbligatoria del grano utilizzato per la produzione della pasta. Per festeggiare, non c’era modo migliore se non quello di degustare tanta buona pasta italiana al 100% con bambini diventati piccoli chef che hanno imparato a fare la pasta a mano con la guida dell’agrichef di Campagna Amica Francesca Buonagurelli dell’Azienda Agrituristica Al Benefizio di Barga (Lu) .

A livello comunitario – spiega la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.

Fonte: Coldiretti Toscana

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