L’iniziativa congiunta di Parco della Maremma, Crisba e Rotary Club Grosseto rappresenta il 17° intervento per contrastare l’erosione costiera in Maremma.
Redazione
29 ottobre 2025
PRINCIPINA A MARE (Gr) – Le spiagge non sono semplici distese di sabbia ma ecosistemi complessi e le dune ne sono un elemento fondamentale: al confine tra terra e mare, proteggono il litorale dall’erosione e sono l’habitat preferito di molte specie vegetali e animali. Ma la loro sopravvivenza è seriamente a rischio a causa dell’iper sfruttamento delle coste.
Fortunatamente si stanno diffondendo iniziative e progetti per difendere questi fragili ecosistemi. Un bell’esempio l’hanno dato gli studenti della classe 3A dell’Istituto Tecnico Agrario di Grosseto mettendo a dimora qualche giorno fa circa 200 piante dunali sulle dune di Principina a Mare, l’accesso nord al Parco della Maremma.
Non si è trattato di un’azione isolata ma del tassello di un progetto più ampio. Rappresenta infatti il diciassettesimo intervento del CRISBA (Centro Ricerche Istituti Superiori Biotecnologie Applicate) rivolto specificamente alla protezione delle coste maremmane dal fenomeno dell’erosione.
Un’iniziativa resa possibile dall’accordo pluriennale sottoscritto dal Parco della Maremma con il CRISBA e dal supporto, per questo evento, del Rotary club di Grosseto, che ha contribuito con un cofinanziamento ottenuto dalla Rotary Foundation. Gli studenti del Leopoldo di Lorena sono stati coinvolti in tutte le fasi, dalla semina all’introduzione in natura delle piante.
Ma di quali piante si tratta esattamente? Ce lo spiega Lorenzo Moncini, responsabile delle attività di ricerca del ‘Crisba’ del Leopoldo di Lorena: “L’accordo pluriennale con il Parco della Maremma prevede, ogni anno, la messa a dimora di piante dunali, dalla camomilla di mare all’ammofila, passando per la gramigna della spiaggia, l’eringio marino, l’euforbia, le erbe mediche di mare, la calistegia per arrivare poi alla specie protetta del giglio di mare e al limonio etrusco, una specie endemica costiera presente pressoché solo in Maremma, che nei nostri laboratori abbiamo moltiplicato ‘in vitro’ e a breve sarà disponibile per gli interventi di reintroduzione in natura. Le piante dunali sono preziose alleate, che contribuiscono sia alla “costruzione” della duna, tanto che vengono dette ‘edificatrici’, sia al mantenimento di questo delicato ecosistema”.
La messa a dimora delle specie autoctone è cruciale per stabilizzare le dune, barriere naturali che proteggono l’entroterra dagli agenti atmosferici e dall’avanzamento del mare. E per gli studenti del Tecnico Agrario quest’esperienza ha rappresentato una preziosa lezione pratica di ecologia e conservazione.


















Aggiungi un commento