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Rischio idrogeologico e sismico in Toscana, è urgente uscire dai “buoni propositi”

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I geologi della Toscana: “Le aree a rischio alluvione ammontano a circa 4.000 km quadrati mentre 250 Comuni sono a forte rischio sismico”.

 

Redazione
4 novembre 2025

FIRENZE – L’inverno si avvicina e con esso le possibili emergenze causate dalle piogge abbondanti con gravi conseguenze su interi territori soggetti a esondazioni di fiumi e corsi d’acqua. I problemi idrogeologici del territorio toscano sono prevalentemente riconducibili al consumo di suolo, alle migliaia di ettari ricoperti da cemento, strade, capannoni che espongono la popolazione al rischio alluvioni. Le soluzioni ci sarebbero ma ogni anno purtroppo restano al livello di buoni propositi per l’anno successivo.

Ai problemi idraulici si aggiunge il rischio sismico, temi caldi che saranno affrontati nell’assemblea regionale dei geologi della Toscana che si terrà il 21 novembre nell’Auditorium del Palazzo di Giustizia di Firenze. Un momento di confronto durante il quale si discuterà anche del ruolo dei geologi nella tutela del territorio e di un suo sviluppo sostenibile.

Le aree soggette a pericolosità elevata e media di alluvione in Toscana assommano a circa 4.000 km quadrati e interessano buona parte delle aree di pianura racconta Marcello Brugioni, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana – . Proprio in questi mesi è in corso un’importante iniziativa della Regione per aggiornare la legge regionale 41/2016 al fine di renderla adatta a fronteggiare quei fenomeni, quali i crolli arginali e l’occlusione di ponti e tombamenti. Una volta completato questo percorso è mia opinione che il quadro conoscitivo e normativo, sia a scala distrettuale che regionale e comunale, sarà tra i più evoluti in Italia”.

Da parte della Regione è in fase di predisposizione un piano di comunicazione in merito al rischio idraulico e da frana. In Toscana ci sono poi più di 250 Comuni che sono classificati in zone 2 e 3 ovvero dove sono possibili, con diversa probabilità a seconda della zona, anche forti terremoti. Oltre 150 amministrazioni possiedono o stanno completando gli approfondimenti di dettaglio per determinare dati analitici quali il fattore di amplificazione sismica e la carta di microzonazione sismica.

“Proprio dalla sismica e dalla normativa a essa connessa – conclude Brugioni – si possono derivare indirizzi e indicazioni molto validi anche per le costruzioni in aree oggetto di pericolosità idraulica con adeguati accorgimenti costruttivi che le proteggano in caso di evento”.