Lo rivela il nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, troppo rumore anche in molte aree protette. Eppure qualche rimedio c’è.
di Sandro Angiolini
29 giugno 2025
Questa settimana voglio soffermarmi su un problema ambientale tra i più sottovalutati: i danni provocati alla salute umana (e anche agli animali) dall’inquinamento acustico. L’occasione me la fornisce un comunicato stampa rilasciato dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) che evidenzia come il 20% degli abitanti siano colpiti da livelli di rumore (derivanti dall’uso di mezzi di trasporto su strada) che superano le soglie ritenute sicure: parliamo di circa 110 milioni di persone.
L’esposizione di lungo periodo a questi rumori è collegata a un’ampia serie di impatti negativi sulla salute: malattie cardiovascolari, diabete e in alcuni casi anche a morti premature. Il rapporto dell’Agenzia indica nei bambini e negli adolescenti i soggetti più vulnerabili a tali rischi, che includono anche difficoltà nell’apprendimento, problemi nel comportamento e obesità.
Di conseguenza anche i costi sociali ed economici sono assai elevati: lo stesso rapporto li stima in almeno 96 miliardi di euro/anno (o, in altri termini, lo 0,6% del PIL totale europeo); è una cifra che si commenta da sola.
Per fare un confronto, il rumore derivante dalle ferrovie interessa circa 18 milioni di persone mentre quello collegato al trasporto aereo circa 2,6 milioni. Anche se i numeri sono nettamente inferiori a quelli relativi al trasporto stradale, questi ultimi due casi rimangono esemplari di un forte inquinamento acustico su scala locale.
Ma non è finita qui. Il rapporto della EEA indica che almeno il 29% delle aree Natura 2000 (la principale rete di aree ad alto valore naturalistico, in gran parte già protette) sta sperimentando livelli di inquinamento sonoro in grado di impattare negativamente sul comportamento della fauna selvatica. Stesso discorso, purtroppo, anche per la fauna marina, soprattutto nelle aree a più intenso traffico navale (come gli stretti di Gibilterra e dei Dardanelli e i porti dell’Adriatico).
Cosa fare? Anche se il dato tendenziale rimane positivo (il numero di persone interessate dall’inquinamento acustico pericoloso è diminuito del 3% tra il 2017 e il 2022), numerose sono le misure in grado di ridurre il problema:
– innanzitutto stendere delle “mappe del rumore” (misurandone con dei sensori i livelli a ogni ora del giorno e della notte) per le varie zone di una città, così da poter individuare quali rappresentano le priorità d’intervento;
– poi migliorare le possibilità di accedere a zone verdi e tranquille sia riducendo le velocità massime consentite (il famoso limite dei 30km/ora) che utilizzando asfalti di tipo innovativo che riducono il rumore. Installare delle piante in grado di frenare e rompere i flussi di rumore derivanti dalle strade;
– infine favorire la mobilità “dolce” che sostituisca ai mezzi di trasporto tradizionali quelli elettrici (silenziosi) e la possibilità di camminare e di andare in bici in sicurezza.
Come potete constatare si tratta di interventi in buona parte già conosciuti dalle amministrazioni locali e regionali e relativamente poco costosi. Peccato che non ci si renda conto del fatto che per ogni mese/anno di ritardo nell’attuarli ne subiamo le pesanti conseguenze negative…
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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