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Senza bosco niente inceneritore. “No” della Regione a Case Passerini

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La direzione Ambiente ed Energia ha respinto la richiesta di una nuova autorizzazione. Il sindaco di Campi: “Adesso anche la Regione riconosce che è un’opera inutile”.

 

di Iacopo Ricci

SESTO FIORENTINO (Fi) – Niente bosco, niente inceneritore. Un altro “No” all’impianto di Case Passerini arriva dalla Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana che, nella seduta del 28 gennaio, ha respinto l’istanza avanzata da Q-Thermo per il rinnovo, sia pure parziale, dell’autorizzazione alla costruzione e messa in esercizio dell’impianto.

La richiesta di Q-Thermo – società partecipata dal gestore toscano dei rifiuti Alia SpA e da Sviluppo Ambiente Toscana del gruppo emiliano Hera – per una nuova autorizzazione era arrivata alcuni mesi dopo la sentenza del Consiglio di Stato che, nel giugno 2018, aveva annullato in via definitiva la prima autorizzazione. Il motivo, la mancata previsione delle opere di compensazione ambientale, vale a dire un bosco di 50 ettari in grado di assorbire le emissioni (i cosiddetti Boschi della Piana) da realizzare prima dell’entrata in funzione dell’impianto.  Dunque un bosco vero, adulto, non qualche albero messo lì per bellezza.

La direzione Ambiente ed Energia ha affermato che l’istanza non può essere accolta in quanto “il progetto presentato non contiene, in relazione a quanto eccepito dal Consiglio di Stato, un progetto per la realizzazione in tempi e modi certi delle opere di mitigazione che determino gli effetti auspicati dalla VIS (Valutazione di Incidenza Sanitaria) del 2005, né una rivalutazione complessiva della situazione ambientale e sanitaria della Piana che tenga conto degli effettivi cumulati derivanti dall’eventuale sviluppo infrastrutturale nell’area”.

“Dopo lo STOP giudiziario e lo STOP dei finanziatori, arriva anche lo STOP tecnico/autorizzativo – dichiarano in una nota congiunta Comitato Mamme NO Inceneritore, Forum Ambientalista, Italia Nostra  e WWF –. A questo punto manca solo lo STOP politico, ossia lo stralcio dell’inceneritore di Firenze dalla programmazione regionale e di ambito. Come abbiamo già richiesto più volte, ribadiamo che per noi l’inceneritore di Firenze deve uscire dal Piano Regionale dei Rifiuti e dal Piano di Ambito di Ato Toscana Centro”. Le associazioni, dopo questo ennesimo stop, chiedono “a tutti i Comuni dell’ATO Toscana Centro di attivarsi per sciogliere la convenzione tra Ato Toscana Centro, Quadrifoglio (ora Alia) e Q. tHermo, visto che essa non possiede il requisito principale, ossia il titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto”.

Soddisfatto della decisione della Regione di negare la nuova autorizzazione a Q-Thermo anche il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi: “I motivi sono esattamente quelli che abbiamo sollevato con il ricorso del Comune che ha portato al primo stop: non c’è traccia delle opere di mitigazione, non ci sono tempi certi, tutto troppo confuso. L’aspetto però più interessante, perché mette una pietra sulla questione, è il cambio di linea della Regione che, per bocca del presidente Rossi, ha detto che alla luce di considerazioni aggiornate sugli aspetti sanitari e ambientali, l’opera è di fatto inutile. Bene. Lo diciamo da tempo”.

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