Ecosistema

Strage di anfibi sulle strade: riparte a Capannori l’operazione “Salva il rospo”

Salva il rospo-Capannori
Gruppo di volontari (foto dalla pagina Facebook Salva il rospo-Capannori)

Rospi, rane e tritoni sono un anello insostituibile dell’ecosistema ma in questo periodo moltissimi finiscono schiacciati dalle auto.

 

di Gabriella Congedo

CAPANNORI (Lu) – Ogni anno sul finire dell’inverno è una strage di rospi. Sono tantissimi quelli che muoiono schiacciati dalle automobili mentre cercano di attraversare la strada per raggiungere una pozza o un laghetto dove deporre le uova.
Non tutti lo sanno ma rospi, rane e tritoni sono un anello insostituibile dell’ecosistema; il loro tasso di riproduzione però diventa di anno in anno più basso. I loro spostamenti sono sempre più spesso ostacolati o completamente impediti da barriere artificiali impossibili da superare come strade, canali, muri, recinzioni interrate.

Salva il rospo Capannori_1Per cercare di salvarne quanti più è possibile due giorni fa, il 21 gennaio, ha preso il via ufficialmente a Capannori l’operazione “Salva il rospo 2021” con un gruppo di volontari che, sfidando la pioggia e il buio, aiutano gli anfibi ad attraversare la strada evitando che vengano investiti dalle auto. La prima sera hanno messo in salvo ben 19 esemplari.
I volontari sono attrezzati con cartelloni, guanti e secchielli, materiali forniti dal Comune nell’ambito del patto di collaborazione #salvailrospo siglato tre anni fa.

Come mai l’operazione “Salva il rospo” parte proprio ora? Perché in questo periodo dell’anno, complici l’innalzamento delle temperature e le piogge, i rospi, dopo aver svernato al riparo sotto qualche pietra o nella lettiera dei boschi, iniziano le migrazioni riproduttive che li portano verso le zone dove depongono le uova. E per loro cominciano i guai.
La campagna per il salvataggio dei rospi viene attuata a Capannori per il quarto anno consecutivo. In Toscana viene portata avanti da 28 anni dal WWF (leggi qui l’articolo) con l’azione del Gruppo di studio per la conservazione degli Anfibi creato e diretto dal 1992 dal biologo Carlo Scoccianti.

Darsi da fare per la tutela di questi piccoli animali non è cosa di poco conto. Al di là delle schiocche dicerie che li riguardano, la loro presenza sul territorio è un indicatore di buona qualità ambientale. Dovrebbero risultare anche particolarmente simpatici in quanto grandi divoratori di insetti fastidiosi per l’uomo (fra i quali le zanzare) o dannosi per i giardini e gli orti.
E poi chi l’ha detto che sono brutti? Basta guardarli con occhi diversi, e i volontari di Capannori questo lo sanno bene.

Per ulteriori informazioni e per contattare il gruppo, pagina Facebook Salva il rospo – Capannori.

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