Ecosistema

Tartarughe marine, più di metà ha mangiato plastica. Lo svela ricerca europea

Plastica tartarughe marine
Resi noti i primi, impressionanti risultati del progetto europeo Indicit, una ricerca biennale alla quale hanno partecipato sette Paesi costieri tra i quali l’Italia.

 

Su un campione di 1.306 tartarughe marine Caretta Caretta più della metà ha mangiato plastica. Soprattutto usa e getta.
Sono i primi, impressionanti risultati del progetto europeo INDICIT (INDICator Impact Turtle), una ricerca biennale diretta a studiare quale sia il reale impatto della plastica sulla fauna marina. Vi hanno lavorato i ricercatori di sette Paesi costieri (Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Turchia e Tunisia)

Sappiamo già che la plastica costituisce  più dell’80% dei rifiuti ritrovati in mare aperto e sulle spiagge. La Caretta Caretta ha un’ampia distribuzione geografica (Atlantico e Mediterraneo), è presente in differenti habitat e ha, purtroppo, l’abitudine di ingoiare i rifiuti. Questo la rende un ottimo indicatore per valutare il reale impatto della plastica sulla fauna marina.

I risultati finali del progetto saranno pubblicati a breve ma intanto sono stati resi noti i primi dati. Innanzitutto che il 58,2% dei 1.316 esemplari di Caretta Caretta analizzati aveva ingerito oggetti di plastica, principalmente usa e getta; ben 804 presentavano residui di plastica nell’apparato digerente, mentre altri resti sono stati trovati nelle feci di 407 esemplari.

I risultati del progetto mostrano con chiarezza anche un’altra cosa: che gli oggetti di plastica si spostano da un mare all’altro per mezzo delle correnti marine, anche su grandi distanze. per esempio nello stomaco di tartarughe spiaggiate in Italia è stato trovato l’involucro di uno snack francese insieme a cannucce, tappi, lenze e ami.

Fonte: SNPA Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente

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