Martedì 29 aprile saranno presentati i risultati e le proposte operative per rendere le foreste luoghi di cura e valorizzarne il potenziale economico e sociale.
di Iacopo Ricci
26 aprile 2025
PONTASSIEVE (Fi) – Le foreste, è indubbio, ci fanno stare bene. Ma fanno bene anche alla coesione sociale, al sistema sanitario e all’economia dei territori. Stiamo parlando della terapia forestale o “forest bathing”: non una semplice passeggiata nel bosco ma un modo per immergersi nella natura che incoraggia a rallentare, respirare profondamente, osservare l’ambiente circostante e vivere il momento presente.
Se ne parlerà martedì 29 aprile a Pontassieve, in provincia di Firenze, presso il Teatro Cinema Italia in occasione del convegno “Foreste e salute” dedicato alla presentazione dei risultati e delle proposte operative relative alla terapia forestale in Italia, con focus su tre principali ambiti di intervento: il sistema forestale, il sistema economico-sociale e i benefici per la salute umana.
Durante la giornata, organizzata nell’ambito del progetto FOR.Sa (acronimo di FOReste e Salute) coordinato dalla Foresta Modello delle Montagne Fiorentine e finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana, esperti e ospiti condivideranno esperienze e prospettive attraverso tavole rotonde e interventi tematici.
L’uso terapeutico della foresta è una disciplina in rapida espansione in tutto il mondo. In Giappone i “bagni di foresta” (“Shinrin-yoku” in lingua giapponese) sono oggi parte integrante dei programmi sanitari e il tema è di grande attualità anche in Italia. Negli ultimi anni è stato studiato con risultati positivi dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Club Alpino Italiano. Il lavoro si è concentrato sulla standardizzazione di un metodo per valutare la sicurezza, l’idoneità e l’efficacia terapeutica dei boschi in cui svolgere le attività ed è riassunto nella pubblicazione del CNR “TERAPIA FORESTALE 2” (2022) a cura di Francesco Meneguzzo e Federica Zabini.
Il progetto FOR.Sa ha reso il tutto applicato alla realtà: mettendo in rete le professionalità e le comunità locali sono stati creati 4 percorsi di terapia forestale nei territori della Foresta Modello delle Montagne Fiorentine. San Godenzo, Londa, Reggello e Rufina i Comuni coinvolti.
Sui benefici concreti della terapia forestale per la salute umana non ci sono dubbi: i composti organici volatili rilasciati dalle piante migliorano le difese immunitarie, riducono i sintomi dell’asma e incidono positivamente anche sulla salute mentale: si sono riscontrati effetti positivi sui sintomi dell’ansia così come sul tecnostress, dovuto all’uso eccessivo di dispositivi digitali e anche su persone malate di Alzheimer o autismo.
Importante anche il potenziale economico e sociale della terapia forestale. Costi evitati per il Servizio Sanitario Nazionale (su prescrizione medica, una persona potrebbe sostituire o ridurre l’acquisto e l’uso di medicinali), rilancio dell’economia montana, nuova imprenditorialità legata alla gestione sostenibile dei boschi.
“Valorizzare queste pratiche e, con esse, i territori forestali e montani, è possibile” spiega Stefano Berti, presidente della Foresta Modello delle Montagne Fiorentine, “pur mantenendo tutte le altre funzioni del bosco, a patto di individuare con attenzione le aree idonee, progettando i percorsi e la loro manutenzione attraverso una specifica gestione forestale. Perché è nei boschi gestiti, non in quelli in stato di abbandono, che queste attività possono essere svolte al meglio e, considerando quanto può essere attivato a supporto, possono rappresentare anche un utile strumento a disposizione per la rigenerazione delle comunità”.
Per partecipare al convegno è necessario registrarsi a questo link dove è possibile scaricare anche il programma.
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